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Dal 28 febbraio è disponibile al cinema Dune – Parte 2 che ha mantenuto, se non addirittura superato, il primo capitolo della saga.

Cosa aspettarsi da Dune – Parte 2

La seconda parte di Dune apre del tutto la serie di eventi, complotti e combattimenti introdotti dal primo capitolo dimostrando il vero potenziale di questa produzione che con il primo film poteva solo essere immaginato: il cast e la qualità della fotografia e degli effetti speciali e digitali lasciava presagire un lavoro ben studiato e calibrato e la visione della Parte 2 conferma se non addirittura supera quanto immaginato dal grande pubblico.

Nonostante l’ambientazione fantascientifica, non mancano scene ed elementi che rimandano a tematiche reali ed attuali: alla base dell’intera sceneggiatura di questo capitolo ci sono infatti concetti come il rapporto tra religione e potere, l’importanza di controllare le risorse sul territorio, il peso di essere una figura di riferimento in un contesto di fanatismo religioso ed il divario culturale tra credenti e non credenti della stessa comunità.

L’attenzione quasi maniacale di Denis Villeneuve alla coerenza tra storia, CGI, fotografia e costumi di scena permette allo spettatore di non avere momenti in cui dubitare della plausibilità di questo mondo fantascientifico. Particolare merito è dato dall’attento uso di strategie di battaglia, armi ed ambientazioni ben conosciute nel mondo reale che quindi facilitano la cosiddetta “sospensione della realtà” rispetto alle tecnologie future mostrate nel film (basti pensare agli scudi personali ed alle tute indossate dai Fremen).

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La sceneggiatura ed i personaggi di Dune – Parte 2

Pilastro fondamentale della sceneggiatura di questo capitolo è il percorso di trasformazione di Paul (Timothée Chalamet) da membro di una casata nobiliare a profeta con tutte le difficoltà ed i conflitti etici e personali legati a questo ruolo.

In questo percorso di crescita del giovane Atreides, Chani (Zendaya) e Lady Jessica (Rebecca Ferguson) avranno un ruolo cruciale con le loro visioni diametralmente opposte rispetto a quali siano le scelte migliori che Paul dovrebbe adottare relativamente al conflitto tra Fremen e Impero.

Rispetto al primo film, si riesce ad avere un maggior approfondimento di tutti gli elementi della cultura Fremen e della vita sul pianeta Arrakis che ben sostiene la crescita e la caratterizzazione di Paul e Chani oltre ad offrire un quadro più chiaro su Lady Jessica ed in generale sulle Bene Gesserit e sul loro piano.

Lo spettatore riesce a mettersi nei panni di Paul grazie alle visioni ben inserite nella sequenza di eventi che vengono poi spiegate nel corso dei momenti di conoscenza e legame tra Paul e Chani.

Il conflitto interiore del protagonista viene poi impersonato dalle divergenze di opinioni tra Chani, totalmente contraria al percorso che porta all’idolatria nei confronti del Lisan al-Gaib, e Lady Jessica che, in qualità di Bene Gesserit, punta invece ad alimentare la fede verso suo figlio dimostrando il realizzarsi di quanto scritto nella profezia.

Punti di forza e di debolezza di Dune – Parte 2

Principale punto di forza di questa saga è l’elevata fedeltà al romanzo di Frank Herbert ma solo con questa seconda parte si è riusciti ad ottenere elementi di trama più “succosi” e d’azione in quanto nel primo capitolo era necessario offrire lunghe spiegazioni (comunque ben amalgamate nella sceneggiatura) che lo rendevano più “pesante” al pubblico che si aspettava il classico film d’azione fantascientifica.
Dune – Parte 2 offre infatti combattimenti spettacolari che sfruttano tutte le potenzialità del grande schermo lasciando fino all’ultimo con il fiato sospeso sull’esito di questa guerra.

La fotografia e la CGI sono sempre coerenti agli standard qualitativi della prima parte che è del tutto all’altezza delle aspettative create dal cast ricco di nomi di grosso calibro ma si rivela comunque un’arma a doppio taglio in quanto studiata per rendere al meglio nelle sale IMAX e dei cinema con conseguente difficoltà nel comprendere tutto il lavoro dietro questa produzione quando lo si vedrà su altri supporti e piattaforme.

Una debolezza di questo film è sempre la difficoltà nell’approfondimento dei personaggi secondari che, per quanto possano ricoprire ruoli decisivi, non ricevono sufficiente tempo ed attenzione necessari ad una piena comprensione.
Questo genera una sensazione di distacco rispetto alle vicende che non coinvolgono direttamente i protagonisti ostacolando l’empatia del pubblico verso i personaggi chiave del racconto.
Si spera quindi che queste storie siano approfondite in un sequel sicuramente necessario se si considera il finale aperto di questa seconda parte.

Considerazioni finali

Dune – Parte 2 riesce a sostenere senza difficoltà il peso delle aspettative create dai numerosi premi ottenuti dal primo film e dal cast ricco di attori ed attrici di spicco.

In questo film c’è stata finalmente la conferma che tutti questi grossi nomi non sono stati scelti solo a scopo pubblicitario: le grandi abilità di interpretazione e recitazione erano necessarie a dare giustizia ai numerosi personaggi che devono “sgomitare” per essere compresi nel poco screen time a disposizione nonostante le 2h e 45min di pellicola.

Per quanto non sia strettamente necessario alla comprensione complessiva, si consiglia comunque la visione del primo film poiché ci sono alcuni dettagli ed alcune scelte nel corso della storia che richiedono un ricordo vivido delle spiegazioni introduttive e di tutta la costruzione del contesto politico, religioso e tecnologico mostrato nella prima parte per essere più comprensibili.

Villeneuve è riuscito a sfruttare tutte le tecnologie a disposizione offrendo un film comprensibile, fluido ed avvincente con una qualità di ripresa e di recitazione costante ed alto livello.

Dune – Parte 2 risulta quindi un sequel che supera il primo film della saga offrendo tutta quell’azione che era stata solo accennata in precedenza e, a differenza di numerosi film d’azione contemporanei, non ha scene dove la CGI fa storcere il naso risultando eccessivamente evidente o scollegata dal resto della fotografia.