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Joe Biden e Donald Trump hanno entrambi vinto le primarie dei rispettivi partiti, Democratico e Repubblicano, nel “mini” Super Tuesday acquistando lo status di “presumptive nomineé” (candidato in pectore).
La consacrazione ufficiale per la carica di candidato avverrà in estate nelle convention dei due partiti.
Un risultato che sembrava scritto in partenza dal momento che i due pretendenti allo status di candidato alle elezioni presidenziali di novembre non avevano rivali.
Per tanto entrambi i candidati hanno raggiunto il quorum, con l’attuale Presidente degli Stati che ha vinto nel Mississippi superando la soglia 1.968 delegati.
Più larga invece la vittoria del Tycoon, il quale ha vinto in Georgia, Mississippi e nello Stato di Washington aggiudicandosi ben 1.221.
Una risultato importante quello ottenuto dall’ex inquilino della Casa Bianca alle primarie “Grand Old Party“, dal momento che ha ottenuto la terza nomination di fila eguagliando il record di Richard Nixon. A A rendere ancora più sensazionale la vittoria di Trump è il fatto che nello Stato della Georgia egli  è stotto processo per presunta cospirazione.
Tuttavia la spada di Damocle sulla testa del Tycoon è la sua ex sfidante interna alla corsa alla Casa Bianca, Nikki Haley, che pur avendo sospeso la sua candidatura ha ottenuto in Georgia il 15,4%. L’ex governatore del South Carolina, alle elezioni del 5 novembre, potrebbe dare dare l’endorsement a Biden oppure invitare i suoi delegati, repubblicani moderati o indipendenti, all’astensione.