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Flaminia è arrivato in tutte le sale dall’11 aprile, ma andiamo a curiosare nella trama e nella vita dell’esordiente regista.

Chi è Michela Giraud

Michela Giraud ha respirato l’aria culturale di Roma fin dalla giovane età. Dopo aver calcato i banchi del liceo classico Mamiani si è lanciata nel mondo accademico studiando danza classica e storia dell’arte, nella quale si è laureata. Nel frattempo però ha anche coltivato la sua passione per la recitazione, ottenendo un master presso l’Accademia nazionale d’arte drammatica Silvio D’Amico.

Il suo esordio sul piccolo schermo è arrivato nel 2015, quando ha conquistato il pubblico con i suoi monologhi nel programma comico Colorado. Da allora, ha partecipato a trasmissioni come Natural Born Comedians e CCN – Comedy Central News e Sorci Verdi su Rai 2. Mentre su Real Time ha condotto il programma “C’era una volta… L’amore”. Nel 2021, ha partecipato alla prima edizione del game show Lol – Chi ride è fuori. Nel mondo del cinema, ha fatto il suo ingresso nel 2016 con il film “I babysitter”, continuando a catturare l’attenzione del pubblico con ruoli sempre più incisivi fino all’ultimo capolavoro: “L’estate più calda” nel 2023.



Il suo primo film da regista

Flaminia è il suo film d’esordio. La comica ha scelto di portare sul grande schermo una storia intima, ispirata alla sua vita personale e al legame con sua sorella Cristina. Cristina convive con la sindrome di Asperger (la sindrome di Asperger è una forma particolare di autismo, caratterizzata da ridotte capacità comunicative e di socializzazione)

Michela Giraud aveva già sbottonato questo racconto personale sulla sua famiglia durante uno speciale Netflix: “La verità, lo giuro!”. Facendo sì che anche questa parte della sua vita potesse entrare a fare parte nella nuova ondata di comicità che non ha paura di mettere in mostra le battaglie personali. Già oltre oceano altri comici (come Daniel Sloss e Hannah Gadsby) avevano spianato la strada, raccontando le loro storie personali in modo crudo e diretto. La cosa è molto apprezzata dal pubblico e questa wave non ha faticato ad arrivare anche qui in Italia, creando un legame sempre più stretto tra pubblico e artista.

“Flaminia”, l’ultima creazione di Giraud, prende questa mossa e la alza di livello. Sebbene i personaggi non siano esattamente lei e sua sorella, Michela e Cristina, il film attinge alle emozioni e ai temi della vita vera. Niente cliché sulla vita nei quartieri bene di Roma, ma piuttosto una storia di famiglia, una generazione che urla per farsi sentire in un mondo che sembra non ascoltare.

La trama si apre con una giovane donna che si trova a dover fare i conti con una situazione difficile quando sua sorella, Ludovica, irrompe nella sua vita in modo inaspettato. Ludovica, con la sua sindrome di Asperger, mette a soqquadro tutto: dai piani di matrimonio della protagonista alla sua vita sociale. L’ipocrisia, l’amore e l’accettazione di sé sono solo alcune delle sfide che le due sorelle devono affrontare. Il tema è molto attuale considerando il grande spazio e la meritata attenzione che stanno cominciando ad avere storie come queste. Troppo spesso fino ad ora stereotipate o ancora peggio ignorate. E riuscire ad affrontarle in una chiave comica e non velata da un moralismo intrinseco piò essere sicuramente un modo nuovo per parlarne e osservare.