Oggi venerdì 22 marzo si celebra la Giornata mondiale dell’Acqua (World Water Day), istituita dall’Onu nel 1992 per celebrare quello che è un bene universale ed irrinunciabile che deve essere garantito a tutti i costi. Oggi siamo abituati a considerare l’acqua come una cosa scontata ma, allo stesso modo del cibo, c’è ne è a sufficienza ma non tutti hanno possibilità di accedervi. Secondo il rapporto dell’Onu infatti sono ancora 2,2 miliardi le persone che vivono senza acqua potabile, e circa la metà della popolazione mondiale sta sperimentando una grave scarsità d’acqua per almeno una parte dell’anno. La conferenza odierna a cui prenderanno parte “attori” come gli Stati, organizzazioni internazionali e Ong ma anche rappresentanti della società civile e scienziati sarà incentrata sulla pace. Il Segretario Generale Onu, Antonio Guterres, come riportato dall’Ansa, ha dichiarato nel suo messaggio che: “Dobbiamo accelerare gli sforzi per lavorare insieme al di là delle frontiere, e promuove la gestione sostenibile delle risorse idriche condivise. L’azione per l’acqua è un’azione per la pace. E oggi, che il mondo è in acque turbolente, ce n’è bisogno più che mai”.
Ed è per questo motivo che entro il 2030 le Nazioni Unite puntano ad obiettivi importanti come l’accesso universale ed equo all’acqua potabile che sia sicura ed economica per tutti e l’eliminazione delle discariche, in modo da ridurre l’inquinamento e il rilascio di prodotti chimici e scorie pericolose.
La situazione idrica in Italia
In Italia, oltre agli effetti dei cambiamenti climatici come la siccità, ci sono enormi sprechi d’acqua dovuti soprattutto agli impianti idrici antiquati.
Preoccupante sotto questo aspetto la situazione nel nostro Paese in quanto secondo gli studi effettuati dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) hanno registrato un deficit di precipitazioni negli ultimi mesi del 2023 in Sicilia e nella Calabria Ionica.