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Nella vita comune è facile diventare sposi, il difficile è nel consolidare il decorso negli anni, il vincolo coniugale sancito. In passato, fino al 18 dicembre del 1970, data di entrata in vigore della legge sul divorzio, tale vincolo, nel bene e nel male,   era indissolubile.I matrimoni avevano la stessa durata dei diamanti e cioè per sempre. Con il tempo a causa di molteplici fattori, spesso alla prima crisi coniugale, si passa troppo in fretta da una  prima paura  di riflessione  ad una conseguente separazione, suggellata   poi dall’ufficialita’ di un successivo divorzio.

I ritmi frenetici della vita moderna alla cui velocita’ viaggiano i nostri giorni, non  ci consentono come dovremmo, di vivere congiuntamente ogni istante delle nostre giornate per poter condividere  insieme opinioni e riflessioni di carattere personale e generale.Sembra quasi che gli sposi  vivano le loro vite su due binari separati, ognuno di loro dedito alle proprie faccende professionali o di qualsiasi altra natura.Spesso ci si ritrova seduti al tavolo di casa o di un ristorante, in compagnia del proprio smartphone dal quale non riusciamo a separarci nemmeno in questa particolare occasione.

Anziché  spegnerlo, il cellulare  per un momento ed abbandonarci allo scambio reciproco  di qualche effusione o dolce parola, continuiamo a guardarlo e a seguire ciò che i social ci propinano in tutte le salse. Fermiamoci un attimo a riflettere su ciò che è l’importanza del vivere insieme poiché sebbene sia facile  diventare degli sposi, il difficile sta nel diventare complici, amici ed amanti nel corso della durata del matrimonio. Infatti, a tal proposito, come disse Socrate, se trovi una buona moglie vivrai felice, viceversa se trovi una cattiva moglie diventerai filosofo.Viva gli sposi.

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