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Calcio. In un precedente articolo abbiamo evidenziato il pensiero del compianto filosofo e scrittore partenopeo Luciano De Crescenzo, in merito alla sua catalogazione degli uomini in quelli d’amore e quelli di libertà.

Partendo quindi da tale concetto, ad onore di logica, vogliamo immaginare cosa rappresenta il calcio per gli uni e per gli altri.Il calcio è  business per gli addetti ai lavori e per tutte quelle risorse che vi girano intorno. Gia’ per questo, potremmo definire il calcio un gioco per gli uomini di libertà. Dal loro punto di vista non esistono “bandiere” poiché un’offerta di un ingaggio ad un calciatore, più vantaggioso rispetto a quello che in quel momento gli prospetta la sua società di appartenenza, giustifica il  suo trasferimento.Per gli uomini di libertà, pur di vincere al gioco del better, è normale ad un certo punto scommettere anche a favore della perdita della propria squadra del cuore.

E’ infine per loro  normale che una squadra che vince un campionato dopo tutti questi anni,  donando una felicità immensa ed inusuale ai suoi tifosi, debba festeggiare contemporaneamente la conquista dell’ambito traguardo raggiunto e celebrare l’addio di alcuni dei principali artefici  di tale impresa.Tutto questo rappresenta l’antitesi dell’uomo d’amore che non vuole veder abbandonare la nave chi ha dimostrato con i fatti e con le parole, di amare una città ed i suoi tifosi.

Non potrà mai giustificare che alcuni di questi artefici, debbano andare via perché qualche altra società si è impegnata ad offrire loro un guadagno economico, già di per sé  stratosferico, rispetto a quello di tanti altri lavoratori, doppio o triplicato.L’uomo d’amore che crede ancora che Romina ed Albano possano tornare ad essere una coppia anche nella vita, ha bisogno di sognare che esistono ancora bandiere che ragionano con il cuore e non con la logica e fredda razionalità del vil denaro e del successo.E voi a quale categoria ritenete di appartenere?Fateci sapere il vostro parere.

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