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È arrivata in consiglio comunale, la proposta di un ticket di ingresso per accedere al centro storico napoletano.
Gennaro Esposito, consigliere comunale, vorrebbe riproporre a Napoli il modello Venezia, un ticket giornaliero di cinque euro allo scopo di regolare i flussi turistici in alcuni periodi dell’anno. Secondo questa proposta, si eviterebbero così il traffico pedonale, disagi ai residenti e si renderebbe l’esperienza ai decumani più sicura e vivibile, il ricavato verrebbe reinvestito nel potenziamento dei servizi. È doveroso ricordare che il nostro centro storico è stato inserito nei luoghi patrimonio dell’umanità. Napoli è una delle città più antiche d’Europa, il cui tessuto urbano contemporaneo preserva gli elementi della sua lunga e importante storia. Napoli conta circa dieci chilometri quadrati, tra vicoli e strade, più di 200 chiese, musei, storia, arte e cultura inscritti nel patrimonio dell’UNESCO. È evidente l’urgenza di preservare tale ricchezza inestimabile, ma il tutto può essere fatto con un dazio? È il ticket di cinque euro il miglior modo per preservare il nostro patrimonio culturale? Questa misura, oltre a fare cassa, che vantaggi reali porterebbe? C’è urgenza di agire, di dare risposte ai residenti, di accogliere i turisti nel modo migliore, c’è urgenza di essere degni di aver avuto la fortuna di nascere a Napoli ed aver ereditato migliaia di anni di storia, di musei a cielo aperto e musei sotterranei. Siamo colmi di arte, talmente tanta che molta è addirittura abbandonata, non fruibile, non visitabile. Allora perché nei consigli comunali non viene discusso il potenziamento dei collegamenti tra il centro di Napoli e numerosi luoghi per nulla collegati con i mezzi pubblici? Un esempio su tutti, la grotta di Seiano ed il parco del Pausilypon, ma ancora il parco Virgiliano, la zona flegrea. Perché non si decide di aprire e valorizzare luoghi di interesse storico artistico? Perché non si incrementano visite e percorsi alternativi? Un gioiello come il sito di Oplonti, o l’anfiteatro Flavio a Pozzuoli, hanno un giorno di chiusura, il martedì, tutto l’anno, com’è possibile? La grotta di Cocceio, galleria dell’età romana che collega la città antica di Cuma e le rive del lago d’Averno, così come la Necropoli in località Cappella sono tristemente chiuse. La piscina Mirabilis visitabile solo il fine settimana.
Se il problema è “sfollare” il centro storico, la soluzione potrebbe essere che non esista alcuna periferia, ma tanti centri attrattivi in tutti i quartieri.
Una tassa pedonale è troppo distante dai valori di accoglienza che ci hanno sempre distinto, è semplicemente impensabile nella città del caffè sospeso.