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Il grido della preghiera. Il Vangelo odierno ci parla della forza della preghiera qualora essa risulti essere costante ed incessante. In questo caso nostro Signore Gesù Cristo non può non ascoltare quel grido disperato che si cela nella nostra preghiera.

Una volta si pregava quasi per tendenza, per mostrarsi agli altri e fare sfoggio della nostra fede.Viceversa oggi con la crisi vocazionale che incalza sempre più sulle nostre, a volte pseudo coscienze, il pregare è visto da alcuni come un modo per essere considerato dei bigotti o addirittura paradossalmente dei mistificatori della fede.

Orbene anche se purtroppo non è possibile negare la presenza di questi ultimi individui che usano la fede come un paravento, uno scudo per le loro azioni ed omissioni, chi siamo noi per poter giudicare senza essere noi stessi oggetto di giudizio? Chi si esenta da ogni forma di auto giudizio poiché si ritiene infallibile nel posto in essere del proprio operato, non può non essere giudicato al pari di questi mistificatori della fede anche se essi usano mezzi diversi per mistificare non la fede ma la realtà. A tutto ciò si aggiunge che oggi si prega quasi per “istinto” anche se la preghiera per un credente è rimasta l’unica speranza di salvezza.

Allora forza abbandoniamoci ad essa con la forza di un grido forte e deciso che è quello della preghiera e solo così possiamo sperare che prima o poi Gesù ci ascolti.

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