– di Luca Nappo
Eccoci arrivati all’ultima tappa del nostro piccolo pellegrinaggio alla ricerca delle storie d’amore più inusuali e stravaganti del cinema.
Per chiudere questo lauto pasto di quattro portate era necessario un piccolo dolce. Una fiaba dai toni anni ‘90 capace di divertire ma anche di trasmetterci come l’amore riesca a farsi strada ovunque, pure negli anfratti remoti e abbandonati di una decadente Londra.
Notting Hill, scritto da Richard Curtis (Oscar alla sceneggiatura per Quattro matrimoni e un funerale) e diretto da Roger Michell disponibile su Netflix e Prime Video. Un intelligente commedia romantica che indaga le insicurezze di due amanti estremamente diversi tra loro.
William Thacker – Hugh Grant – è un divorziato proprietario di una piccola e fallimentare libreria di viaggi nel cuore pulsante di Notting Hill ed in un piatto mercoledì assiste ad un miracolo. Anna Scott – Julia Roberts – l’attrice americana più in voga del momento entra nel suo negozio. Da quel momento le vite di entrambi cambieranno per sempre.
Quello che viene raccontato è la perfetta parabola d’amore con protagonisti due perdenti.
Il primo è ovviamente Will. Impacciato, fuorimoda e timido, un perfetto londinese in pratica. Will è in balia della propria vita e di problemi comuni, dai debiti ai coinquilini molesti, ovvero Rhys Ifans che con il suo Spike offre una efficace e brillante interpretazione. Nonostante ciò però sempre sorridente e dalla battuta pronta, cosciente che tutto ciò che affronta è nulla rispetto a quello che davvero affligge il mondo e perciò non gli resta che prendere tutto con una filosofia che sta esattamente a metà tra il malinconico e lo scanzonato, personaggio in cui Grant si cala perfettamente.
C’è poi Anna, la grande star. Vittima dalla fama, perseguitata dalla sua immagine pubblica e quindi incapace di avere delle relazioni sane e normali. In lei però è ancora viva una ragazza semplice alla ricerca di rapporti autentici. In Will riesce a trovare finalmente qualcuno che la guardi come una persona comune. I due si incontrano per caso, si scambiano il loro primo bacio per caso, quasi si innamorano per caso come spinti da una forza più grande di loro ma che allo stesso tempo li rende insopportabilmente umani, caratterizzati perfettamente dai loro continui errori ma dopotutto incomparabilmente vicini tra loro.
Questa irreale ed eccentrica storia romantica è poi splendidamente incorniciata da una più che buona commistione tra regia, montaggio e musiche. La storia si snoda infatti con un ritmo che come la coppia protagonista è una perfetta unione di lento e veloce.
Lunghe carrellate accostate ai frequenti tagli e cambi di inquadrature, il tutto immerso in una fotografia familiare e rustica che riesce a farci sentire dei comuni passanti quasi ignari di star assistendo alla nascita di una grande storia d’amore. L’esempio perfetto ne è il piano sequenza con in sottofondo Ain’t No Sunshine di Bill Withers.
In meno di due minuti ci trasmette perfettamente quanto sia inesorabile e struggente il passare del tempo quando non si è con la persona che si ama.
Questo splendido racconto perciò riesce a mettere in scena qualcosa sì di magico e a tratti surreale ma anche concreto e vivido come ogni storia dovrebbe essere. Facendo ciò Notting Hill ci ricorda che in fondo ciò che ci accomuna davvero tutti e l’instancabile quanto incomprensibile impeto che è l’amore.