C’è grande attesa per l’imminente uscita del nono capitolo della saga di Alien.
Alien: Romulus, in arrivo domani nelle sale italiane (addirittura in anticipo di due giorni rispetto alla data di uscita americana) promette di riportare ancora una volta gli spettatori all’interno dell’atmosfera tanto affascinante quanto inquietante degli altri film di Ridley Scott.
Questo nono capitolo della saga si tratta di un cosiddetto “midquel“, un capitolo che, nell’arco narrativo della saga, si colloca tra due film distintamente.
Alien: Romulus, infatti, è ambientato cronologicamente tra il primissimo Alien del 1979 e il suo diretto successore, Alien: Scontro Finale, del 1986.
Quello che stupisce di questo film è la presenza di un cast giovanissimo e ricco di attori emergenti, scelta figlia di un ragionamento ben preciso del regista, Fede Alvarez.
La morte di un personaggio giovane ha un impatto ben maggiore sugli spettatori rispetto a quella di qualcuno che è più avanti con gli anni e ha vissuto una vita più lunga.
L’atmosfera che Alvarez ha tentato di costruire in Alien: Romulus è ricca di terrore puro, tornando ai fasti dei primissimi film di Ridley Scott.
Proprio Scott, produttore del film, si è sentito di mandare un messaggio di buon augurio al regista uruguaiano.
Gli xenomorfi che popoleranno la stazione spaziale Romulus (da qui il nome del film) promettono di terrorizzare i giovani astronauti del film e anche gli innocenti spettatori davanti allo schermo, a distanza di 45 anni dal loro debutto al cinema.
Dopo gli ultimi film certamente non all’altezza dei primi capolavori di Scott e James Cameron, Alien: Romulus proverà a riportare in auge una saga che in 45 anni ha conquistato moltissimi appassionati.
In quarantacinque anni, legati al nome “Alien” troviamo dieci lungometraggi, 61 videogame, un’opera teatrale, 15 giochi da tavolo e nove di ruolo, un parco a tema in Malesia, oltre 100 fumetti, 36 romanzi e una sola serie tv, Alien: Earth, che uscirà a inizio 2025.