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Guida in stato di ebbrezza: è questo il motivo della sospensione della patente per Justin Timberlake, popstar statunitense di 43 anni.
Ieri si è celebrata una tesa udienza del processo a suo carico per questa spiacevole vicenda.

I fatti risalgono a metà giugno, quando la polizia di Hamptons, vicino a New York, ha arrestato Justin Timberlake per guida in stato di ebbrezza.
Dopo una notte in carcere, il pagamento della cauzione ha permesso la libertà per la popstar.
Timberlake, tuttavia, si è rifiutato di sottoporsi al test del palloncino, sostenendo di non essere ubriaco, avendo bevuto solamente un cocktail.
Il rifiuto di Justin ha portato il giudice alla sospensione della patente fino alla chiusura del caso: la decisione è arrivata nella giornata di ieri.
L’udienza in cui il giudice ha formulato quest’ordine è stata particolarmente movimentata.
Justin Timberlake era collegato a distanza dal Belgio (dove si trovava per un concerto) e avrebbe assistito ad una scena molto particolare: il giudice ha ammonito il suo avvocato di non fare commenti “irresponsabili“, minacciando addirittura il gag order.
Questa misura indica il divieto di fare qualsiasi commento sulle questioni del processo.
Di certo non è il miglior clima possibile per dimostrare l’innocenza di Justin Timberlake in questa vicenda: solamente il tempo e il giudice sapranno quando far riavere la propria patente alla popstar di fama mondiale.