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L’ Informazione è un fattore molto importante nella vita di tutti i giorni. Ci da contezza di cosa accade intorno a noi e ci da la possibilità di sviluppare proprie opinioni sui fatti.

In guerra l’informazione diventa essa stessa strumento del conflitto. Utilizzata come elemento di propaganda da parte dei contendenti. Le notizie sono fornite con scopi bellici e sono difformi quando date da una parte o dall’altra. Le informazioni differiscono anche da quelle divulgate da chi, giornalista sul campo, racconta i fatti vivendo le situazioni.

I conflitti in atto sia in Ucraina che in Medio Oriente non si sottraggono a questa logica. Ma è lo stesso per qualsiasi altro scenario di guerra.

Molte volte le fonti ufficiali (dei contendenti) non forniscono informazioni per ovvi motivi di sicurezza, e questo avviene di continuo. Vengono date manipolate per indurre l’avversario in errore. Ma anche per orientare l’opinione pubblica interna ed esterna. Possiamo dire che l’informazione delle parti in guerra e uno strumento della loro intelligence e diventa allora dis-informazione.

Si tende a non fornire dati circa le perdite dei propri mezzi, attrezzature ed armamenti. Al contrario si enfatizza l’abbattimento di un aereo, la distruzione di batterie missili, di carri armati e cosi via, quando riferito all’avversario. Su quest’aspetto siti specializzati raccolgono dati provenienti da fonti aperte, li comparano tra loro e li verificano anche con foto pubblicate dagli stessi combattenti.

Nel conflitto in Ucraina è scarsa l’informazione che viene fornita per le vittime di guerra. Sulle perdite di vite umane tra i combattenti e sui feriti. I dati relativi alle vittime civili vengono riportati da OCHA (United Nations Office for the Coordination of Humanitarian Affairs). I rapporti riferiti al 15 aprile ’24 dicono che tra i civili ucraini sono 9.701 gli uccisi e 17.748 feriti. Non ci sono dati riguardo ai russi civili perché la guerra si combatte sul suolo ucraino.

Quando parliamo di vittime tra i combattenti le cose si complicano perché nessuno fornisce dati veritieri. Le ragioni sono varie e tra queste c’è l’impatto che le perdite hanno sull’opinione pubblica interna. Neodemos, rivista on-line, dice che Molti osservatori ritengono che l’impatto delle perdite, sotto il profilo psicologico e sociale, sia più devastante per l’Ucraina, paese democratico che non per la Russia”.

Il conflitto in atto sta causando ingenti perdite tra i combattenti. Da entrambe le parti. Ambedue i contendenti non danno notizie né certe né veritiere sul numero delle vittime. Neodemos riferisce che per giungere ad una stima su tale aspetto alcuni “Giornalisti e studiosi, intraprendenti e curiosi, hanno trovato vie alternative per stimare – sia pure con inevitabili approssimazioni – gli ordini di grandezza delle perdite.”

Annunci di morte, pubblicazione di certificati di morte sui giornali, statistiche notarli sulle successioni ed altro. Prendendo in considerazione il periodo da marzo 2022 a dicembre 2023 i risultati porterebbero a quantificare, stimare, che le vittime tra i russi sarebbero tra 200.000 e 225.000. Di queste si stima circa 75.000 morti. Tra gli Ucraini le vittime compresi i feriti gravi si aggirano sui 120.000, di cui 42.000 morti. La battaglia di Bakmut ha registrato il numero massimo di vittime. Questa si è conclusa con la la presa della città da parte delle truppe Wagner.

Non si conoscono ancora i dati a partire dal gennaio 2024 ma l’andamento della guerra, le caratteristiche che ha assunto e la brutalità degli scontri fanno presagire cifre elevate.

Avremo ancora (dis) informazione proveniente dall’est.

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