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Convegno shock quello organizzato dal Centro Studi Politici e Strategici “Machiavelli“: un incontro per parlare di aborto ed eutanasia. L’evento è stato autorizzato dal leghista Simone Billi anche se non presente fisicamente nella sala stampa di Montecitorio. Nel corso del convegno è stata presentata la rivista del centro “Biopoetica” in cui si nega l’aborto come un diritto, a tratti paragonato all’uccidere, rubare e ferire.

Tanti passaggi del convegno molto controversi, da Marco Malaguti che ha parlato dei due temi come “una tematica di valore primario della nostra contemporaneità, il tramonto dei valori”. Poi la tesi portata avanti da Maria Alessandra Varone, ricercatrice di Filosofia all’Università di Roma Tre che sostanzialmente dice: “l’aborto non è un diritto legalmente accettabile” e che “nei casi più tragici, come quelli di stupro, non è mai giusto”.

L’attacco dell’opposizione

Tanto sgomento tra i vertici dell’opposizione. Valeria Valente, senatrice del Partito Democratico e componente della Bicamerale femminicidio e del Consiglio di Presidenza di Palazzo Madama, dice: “È gravissimo e inaccettabile che deputati della Lega mettano in discussione una legge dello Stato e non perdano occasione per manifestare una visione dei diritti delle donne talmente retrograda da riportare il Paese indietro di 50 anni. Non c’e’ che dire, il lupo perde il pelo ma non il vizio. Ma Meloni e Roccella che dicono?“.

Anche Raffaella Paita di Italia Viva dice la sua: “Altro che Medioevo. Qui siamo oltre l’oscurantismo. Il deputato leghista Billi, che evidentemente vuole prendere il posto del senatore Pillon come campione di arretratezza, promuove un convegno alla Camera in cui si rimette in discussione la legge 194 e in cui si nega che l’aborto sia un diritto. Ancora una volta nel mirino finiscono le donne e la loro libertà. Maggioranza di inadeguati, incapaci e pure illiberali. Dovete andare a casa”.

La replica del leghista Billi

Immediata la risposta di Simone Billi che si distacca del tutto da quanto si è detto durante il convegno. Ecco le sue parole: “Quanto uscito oggi su alcuni mezzi stampa non rappresenta né la mia, né, tanto meno, la posizione del partito. La Lega, da sempre, si è battuta per la libertà di espressione delle donne e quanto riportato è falso. Personalmente credo nella libertà di scelta e, soprattutto, le donne vittime di violenza non possono essere utilizzate e strumentalizzate. Ribadisco ancora una volta che le donne devono poter decidere autonomamente. Io non ero presente al convegno e, se fossi stato presente, avrei sicuramente portato avanti le mie tesi”.