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Alda Merini.
La Poetessa dei Navigli milanesi.
Milano, la sua Milano. Una delle voci poetiche più insigni del Novecento.

L’ altra verità. Diario di una diversa.
Ci sono scritture potenti che non hanno bisogno di essere costruite e vanno maneggiate con cura per arrivare con tutto il carico delle emozioni di cui sono intrise. Sono le scritture di pancia che lasciano il posto all’ urlo che le produce. Le pagine autobiografiche sono spesso così ma qui la loro forza è raddoppiata dalla levatura dell’ autrice che le ha lasciate.

L’ autrice ripercorre il suo ricovero decennale in manicomio. Il racconto della vita nella clinica psichiatrica, tra elettroshock e vere torture. Niente è taciuto, nulla edulcorato. Il tono non conosce risentimento né spirito di rivalsa. La Merini è sicura di sé e delle proprie emozioni. Sa di aver vissuto in un inferno, senza per altro lasciarsene annientare.
Miracolo della Poesia.
Terapia dell’Anima.
Si appella a Questa ed alla grandezza della scrittura. Solo chi ne ha scoperto il potere smisurato ne vede la forza terapeutica e curativa. La Poetessa dei Navigli, scrive per testimoniare, ricordare, perdersi e ritrovarsi. Per dirla con le sue stesse parole, ” per me la vita è stata bella perché l’ho pagata cara” .

Apre innumerevoli riflessioni questo diario di poco più di centocinquanta pagine. Ogni riga è intensa, vera, grondante vita. E’ amore.

Alda, la Maestra Merini, non narra tutto e tutti, non inizia dalla nascita, non finisce con gli ultimi anni. Racconta uno spazio nel tempo tutto sommato circoscritto, il periodo passato in manicomio che però ha segnato la sua vita e la sua poetica.

L’autobiografia non è una cronistoria, non ha bisogno, per assumere significato, di scandagliare in sequenza la vita del soggetto. Sono le esperienze e gli episodi che l’autore sente come essenziali a fornire il materiale da cui partire ed a cui tornare. Alda Merini fa proprio questo, alternando episodi non sempre consequenziali ma lucidi ed efficaci. Autentici, in una prosa lirica che denota tutta la consacrazione della poesia.

La Poesia salva la vita.
La cura, la distende, la migliora.
Serve credere nel suo potere, arrendendosi alla forza delle Emozioni.
I Poeti soffrano poi scrivono.
Vanno apertamente derubati.