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di Daniele Amato

La quarta serata del Festival è dedicata alle cover e ai duetti. Gli artisti in gara reinterpretano classici della musica italiana accompagnati da artisti o gruppi di vario genere. Quella delle cover è solitamente una serata dove si punta a prendere la competizione con un briciolo di leggerezza in più, presentando brani che puntano al fattore nostalgia e al coinvolgimento del pubblico, prendendolo di pancia. Anche quest’anno quest’assioma si è rivelato corretto.

Nelle pagelle di questa penultima sera ci concentreremo sul voto alla performance generale, soffermandoci di più sull’artista in gara, per poi dare una valutazione a parte all’ospite con il quale ha duettato in base all’apporto che quest’ultimo ha dato all’esibizione. 

ARIETE con Sangiovanni – CENTRO DI GRAVITA’ PERMANENTE (di Franco Battiato)

Si potrebbe dire che Ariete, presa singolarmente, abbia fatto un buon lavoro nel proporre quello che è sicuramente un bastione della tradizione musicale del nostro paese. La difficoltà di questa scelta è amplificata dal fatto che l’artista sia stata la prima ad esibirsi. Il ritornello incorporava però buona personalità. 

Altro discorso per Sangiovanni, il quale non ha fornito di certo un grande sostegno alla propria collega. Il cantante era un po’ da tutte le parti durante questo duetto, e considerando che Ariete tende ad essere ogni tanto sbilenca durante questo festival, l’autore di Farfalle non si è mischiato bene con la partner. 

Performance: 6.5

Ospite: 5

WILL con Michele Zarrillo – CINQUE GIORNI (di Michele Zarrillo)

L’esibizione di Will dimostra che bisogna essere molto preparati se si decide interpretare un brano dell’artista con cui si duetta. Michele Zarrillo fin da subito mette in scena la sua solita pasta che lo ha reso un colpo sicuro al festival, ma lascia parecchio indietro Will che invece continua a portarsi dietro i soliti problemi che lo attanagliano dall’inizio della kermesse. 

Performance: 6

Ospite: 7

ELODIE con Big Mama – AMERICAN WOMAN (di The Guess Who)

Un’altra puntata riuscita alla perfezione per Elodie. Per l’ennesima volta la cantante dimostra di essere una delle punte di diamante del circuito mainstream italiano, almeno per quanto riguarda la capacità di affrontare il palco. E’ stato anche parecchio rinfrescante vederle interpretare un brano che in linea di massima non fa parte del suo solito genere. All’esibizione si aggiunge Big Mama che fornisce la propria strofa senza infamia e senza lode, ma è stato molto difficile prestare attenzione a qualcuno che non fosse l’artista romana.

Performance: 7 ½

Ospite: 5 ½

OLLY con Lorella Cuccarini – LA NOTTE VOLA (di Lorella Cuccarini)

Questo Sanremo si sta prestando molto bene a svariati attimi di revival, e stasera il primo arriva con Olly che si porta sul palco Lorella Cuccarini. La notte vola è un brano che riesce a far balzare in piedi (in teatro o da casa) una grande fetta del pubblico senza troppa difficoltà. 

Il tasto dolente è che l’arrangiamento complessivo di quest’esibizione non sembra complementare l’energia che i due artisti vorrebbero imprimere all’interpretazione, e ci accorgeremo che questa non è l’unica occasione nella quale si presenterà questo problema. 

Performance: 6+ 

Ospite: 6-

ULTIMO con Eros Ramazzotti – MEDLEY

Durante la serata delle cover molto spesso si pensa di potersi rendere la vita facile invitando un big della musica italiana e mettendo su un banale momento karaoke. Tutto ciò è successo proprio con l’esibizione di Eros Ramazzotti e Ultimo. Il cantante in gara la maggior parte delle volte non riesce a prendere una nota, altre invece si dimentica totalmente di trovarsi nel mezzo di un duetto e carica tutto il peso dell’esibizione sulle spalle del collega più esperto (nonostante anche quest’ultimo sembra sia lì un po’ per caso e senza chissà quale interesse). Il risultato è un momento musicale che di sicuro fa gola agli amanti dei ritornelli con 20-30 anni, ma che non ha nulla di maturo dal punto di vista tecnico. 

Performance: 5-

Ospite: 5

LAZZA con Emma e Laura Marzadori – LA FINE (di Tiziano Ferro)

Lazza si immola in un’interpretazione più sensibile di un altro brano che ha fatto la storia della musica pop italiana. Anche in questo contesto l’artista riesce a fare bella figura, ovviamente supportato da un’Emma Marrone che nonostante non sia il carattere più forte da invitare sul palco per un duetto, può dividere la partecipazione con la validissima Laura Marzadori, che si eleva sopra l’arrangiamento prendendosi il ruolo di melodia strumentale principale. 

Performance: 6 ½

Ospiti: 6 ½

TANANAI con Don Joe e Biagio Antonacci – VORREI CANTARE COME BIAGIO (di Simone Cristicchi)

Questa è un’altra delle esibizioni dove ovviamente l’icona di turno (in questo caso Biagio Antonacci) fa molto per far fare bella figura a chi lo ha invitato sul palco. Tananai sembra iniziare la canzone di Cristicchi accompagnato solo da Don Joe, ma una volta che Antonacci appare sul palco l’esibizione si trasforma in una palese celebrazione del cantante milanese.

Performance: 6+

Ospiti: 6+

SHARI con Salmo – MEDLEY

Il fattore Zucchero ha chiaramente influito molto sulla riuscita di quest’esibizione. Shari ha il tipo di voce adatto a interpretare i sound che Fornaciari ha proposto durante la propria carriera, e per quanto Salmo possa essere una figura polarizzante, ha sicuramente dato una grande mano all’artista in gara questa sera. Sintomo che gli anni di attività danno i loro frutti nel momento in cui il rapper si trova su un palco importante. 

Performance: 7

Ospite: 7

GIANLUCA GRIGNANI con Arisa – DESTINAZIONE PARADISO (di Gianluca Grignani)

“Abbiamo fatto un casino”. Arisa rivolge a Grignani queste parole scherzose alla fine dell’esibizione. Ritornelli ripetuti non si sa quante volte in più, strofe invertite, una cascata di urla ed energia rivolte verso il pubblico. Nonostante gli svariati momenti di caos, Destinazione Paradiso resta comunque uno dei gioielli della musica italiana ed il brano fa il suo effetto sul pubblico dell’Ariston. 

Performance: 6 

Ospite: 6

LEO GASSMANN con Edoardo Bennato e Quartetto Flegreo – MEDLEY

Altro momento super-nostalgia. Edoardo Bennato (stavolta con l’aggiunta del Quartetto Flegreo) è sempre una visione simpatica sul palco di Sanremo. Leo Gassmann in molti momenti fatica a pareggiare il carisma dell’artista napoletano, ma il feel good moment con i classici di quest’ultimo funziona lo stesso. 

Performance: 6 ½

Ospiti: 7

ARTICOLO 31 con Fedez – MEDLEY

Inevitabilmente una delle migliori esibizioni della serata. Fin dall’annuncio della loro partecipazione al festival, il pubblico stava aspettando di risentire il loro catalogo che ha fatto la storia di una generazione. Ovviamente l’energia è diversa, e a tratti anche paradossale considerata l’età del duo, ma quel che c’è basta a farci fare un tuffo nel passato. Trascurabile la presenza di Fedez e della sua chitarra.  

Performance: 7 ½

Ospite: 5

GIORGIA con Elisa – LUCE, DI SOLE E D’AZZURRO (di Elisa e Giorgia)

Regine indiscusse della puntata, e forse del canto italiano in generale. Per un breve momento costringono il pubblico e l’intero festival a scendere a patti con il fatto che prima di ogni altra cosa, questa è una competizione canora. Giorgia ha già dimostrato le proprie qualità dall’inizio della kermesse, ed unita ad un’altra leggenda del pop italiano è impossibile non restare stravolti da una vera e propria lezione di interpretazione. 

Performance: 8 ½

Ospite: 8

COLAPESCE DIMARTINO con Carla Bruni – AZZURRO (di Adriano Celentano)

La scelta di Carla Bruni come partner può sembrare totalmente random, ma alla fine Colapesce e Dimartino non sono in vetta agli indici di gradimento per la loro tradizionalità. Azzurro si rivela uno di quei brani che riesce sempre nell’intento di coinvolgere orchestra e pubblico in una celebrazione della musica italiana (c’è chi su internet scherza affermando di volerla come inno nazionale). Il duo si porta quindi a casa l’ennesima esibizione di cui si continuerà di sicuro a parlare per qualche giorno. 

Performance: 7

Ospite: 6

CUGINI DI CAMPAGNA con Paolo Vallesi – LA FORZA DELLA VITA, ANIMA MIA (di Paolo Vallesi, Cugini di Campagna)

Purtroppo, una volta saputo che sarebbe arrivato il turno di Anima Mia, tutto ciò che aveva a che fare con la partecipazione di Vallesi è andato un po’ in secondo piano. Di sicuro entrambe le parti in gioco hanno fornito una prestazione notevole, ma ovviamente i Cugini di Campagna hanno dato il massimo nell’interpretazione della loro hit. Da evidenziare nuovamente lo smalto ancora assolutamente intatto dell’intero complesso dal punto di vista vocale. 

Performance: 7

Ospite: 6+

MARCO MENGONI con Kingdom Choir – LET IT BE (dei Beatles)

Let It Be e i cori gospel sono due cose che vanno ormai a braccetto, e anche stavolta questo popolare connubio non ha deluso. Mengoni sapeva esattamente come aggraziarsi gli ascoltatori anche quando non era il momento di riesibire Due Vite, e seppur qualcuno potrà storcere il naso per il testo in inglese, il vincitore di X-Factor ha messo su un’altra solida performance che gli ha regalato un nuovo primo posto in classifica. 

Performance: 8

Ospite: 7

GIANMARIA con Manuel Agnelli – QUELLO CHE NON C’E’ (di Afterhours)

Manuel Agnelli è un artista che potresti affiancare a qualsiasi altra persona e lui riuscirebbe comunque a risultare credibile. Il frontman degli Afterhours ha lasciato una potente interpretazione anche in questa edizione del festival. Gianmaria purtroppo non riesce a stargli minimamente dietro, mancando dell’intensità che un brano come Quello Che Non C’è richiede. 

Performance: 6 ½

Ospite: 7 ½

MR.RAIN con Fasma – QUALCOSA DI GRANDE (di Lunapop)

Non la migliore rivisitazione della hit targata Cremonini/Ballo. Il pesante utilizzo che Fasma fa dell’autotune non si mescola bene alla voce di Mr.Rain. Ma parlando generalmente, entrambi gli artisti si rivelano ancora abbastanza grezzi quando si tratta di mettere in scena canzoni che non sono state partorite da loro. 

Performance: 5

Ospite: 5

MADAME con Izi – VIA DEL CAMPO (di Fabrizio De Andrè)

Stasera Madame fornisce una prestazione nella media, complice anche il fatto che proporre De Andrè è sempre una sfida. Neanche Izi sembra voler dare più del voluto, anche se c’è qualcosa di interessante nella linea vocale che gli è stata assegnata, quando questa viene cantata con l’autotune. 

Performance: 6

Ospite: 6.5

COMA COSE con Baustelle – SARA’ PERCHE’ TI AMO (di Ricchi e Poveri)

L’ossimoro di due gruppi alternativi che portano un bastione della musica pop italiana funziona. I Baustelle sono sul palco per fornire quell’apporto dark e stoico che quest’interpretazione cercava, mentre i Coma Cose mettono in scena il loro modo spensierato di fare musica. Stasera California la fa un po’ più da protagonista, e a volte sembrava davvero di vedere una versione parallela di Angela Brambati. 

Performance: 7.5

Ospiti: 6.5

ROSA CHEMICAL con Rose Villain – AMERICA (di Gianna Nannini)

Con un arrangiamento abbastanza solido, sia Chemical che Rose Villain svolgono senza problemi il loro ruolo della serata. Grazie ad estetiche e a sound che riportano ad un primo Marylin Manson il rapper continua la propria scia di esibizioni volte a far parlare di sé.

Performance: 6.5

Ospite: 6.5

MODA’ con Le Vibrazioni – VIENI DA ME (di Le Vibrazioni)

Purtroppo per loro e per gli ospiti, avere un numero spropositato di persone sul palco non gli impedisce di fornire una prestazione abbastanza mediocre. Sia i Modà che le Vibrazioni hanno sempre il difetto di sembrare totalmente di marmo certe volte, e stasera i due gruppi hanno manifestato la cosa contemporaneamente.

Performance: 5

Ospiti: 5

LEVANTE con Renzo Rubino –  VIVERE (di Vasco Rossi)

Rubino, come altri suoi colleghi, effettua un’ospitata fantasma restando molto nelle retrovie. Levante approfitta della serata per interpretare un brano di Vasco Rossi sempre con il solito gravitas che la contraddistingue. Nonostante la canzone non fosse sua, l’artista ci mette sempre l’anima ed anche stasera riesce a far arrivare il proprio messaggio. 

Performance: 7

Ospite: 6

ANNA OXA con Iljard Shaba – UN’EMOZIONE DA POCO (di Anna Oxa)

Complimenti a lei, all’orchestra e a chi ha arrangiato la performance. Anna Oxa dimostra ancora una volta che la propria posizione in classifica e è un vero e proprio furto, e lo fa con una delle sue migliori interpretazioni di Un’emozione da poco. La Oxa riesce a mettere nell’esibizione un livello tale di passione da far sembrare che il brano sia appena stato pubblicato.

Performance: 7 ½

Ospite: 6 ½

SETHU con Bnkr44 – CHARLIE FA SURF (di Baustelle)

L’esibizione di Sethu gode profondamente del supporto dei Bnkr. Anche la scelta del brano ci sembra azzeccata e l’arrangiamento di quest’ultimo riesce a non prendersi troppo sul serio ma ad avere comunque il proprio paio di gambe. 

Performance: 6.5

Ospiti: 7

LDA con Alex Britti – OGGI SONO IO (di Alex Britti)

Come abbiamo visto con altri giovani, a volte il duetto fra i due finisce per essere un’esibizione di Britti con LDA che gli gira vagamente attorno. Comunque, il membro della famiglia d’Alessio non ne esce troppo schiacciato dal confronto con il cantante e chitarrista. 

Performance: 6

Ospite: 6.5

MARA SATTEI con Noemi – L’AMOUR TOUJOURS (di Gigi D’Agostino)

Noemi non è proprio il nome adatto per farsi accompagnare in un’interpretazione del genere, ma la scelta del brano spiazza tutti e seppur l’interpretazione non sfrutti il potenziale casinista che racchiude, le due cantanti fanno comunque un lavoro egregio nel tradurre un inno della musica dance in una prestazione canora niente male. 

Performance: 7 ½

Ospite: 6 ½

PAOLA E CHIARA con Merk & Kremont – MEDLEY

Paola e Chiara prendono diverse stecche durante la loro performance, ma vengono sorrette dalla base messa su dai due DJ i quali sfruttano le recenti tendenze musicali dei club e le usano per dare una svolta alle strumentali dei brani più famosi del duo. 

Performance: 6.5

Ospiti: 6.5

COLLA ZIO con Ditonellapiaga – SALIRO’ (di Daniele Silvestri)

Hanno fatto ancora una volta centro. Salirò di Daniele Silvestri è il giusto pezzo per effettuare un’esibizione divertente ma comunque con una propria valenza musicale. Ditonellapiaga dimostra di essere il tocco in più che mancava al complesso dal vivo, e infatti diventa assolutamente il centro dell’esibizione con i Colla Zio che praticamente le fanno sa supporto, in modo impeccabile si dovrebbe aggiungere.

Performance: 7.5

Ospite: 7 ½

Alla fine dei giochi, viene mostrata la top five della serata, composta in questo modo:

  1. Marco Mengoni – Let it be
  2. Ultimo – Medley Eros Ramazzotti
  3. Lazza – La fine
  4. Giorgia – Luce e Di sole e d’azzurro
  5. Mr. Rain – Qualcosa di grande

Mengoni si porta a casa un altro primo posto (non l’unico di questa sera), mentre il pubblico decide di voltare le spalle al talento di Giorgia ed Elisa non mettendole neanche sul podio. 

Questa invece la classifica generale:

1. Marco Mengoni: Due vite
2. Ultimo: Alba
3. Lazza: Cenere
4. Mr. Rain: Supereroi
5. Giorgia: Parole dette male
6. Tananai: Tango
7. Madame: Il bene nel male
8. Rosa Chemical: Made in Italy
9. Elodie: Due
10. Colapesce Dimartino: Splash
11. Gianluca Grignani: Quando ti manca il fiato
12. Coma_Cose: L’addio
13. Modà: Lasciami
14. Articolo 31: Un bel viaggio
15. LDA: Se poi domani
16. Leo Gassman: Terzo cuore
17. Paola & CHiara
18. Ariete: Mare di guai
19. Mara Sattei: Duemilaminuti
20. Colla Zio: Non mi va
21. gIANMARIA: Mostro
22. I Cugini di Campagna: Lettera 22
23. Levante: Vivo
24. Olly: Polvere
25. Anna Oxa: Sali
26. Will: Stupido
27. Shari: Egoista
28. Sethu: Cause perse

Non molto è cambiato dal punto di vista della classifica generale. I conduttori continuano ad affermare che tra le prime posizioni il distacco dia davvero minimo, ma ormai possiamo trarre già le prime considerazioni. Una classifica che non mostra pietà per il comparto dei giovani, i quali pagano il sistema della kermesse ritrovandosi tutti sul fondo nonostante i loro tentativi di rinfrescare il festival.