Il numero di vittime è salito a 9 a seguito delle esplosioni simultanee di walkie-talkie avvenute oggi a Beirut e in diverse zone del sud del Libano, come riferito dal ministero della Salute libanese. Oltre ai 9 morti ci sono anche centinaia di feriti, come riportato dai media libanesi. Alcuni dispositivi radio sono esplosi durante i funerali delle persone uccise nell’attacco hacker di ieri. Sui social circolano video di persone a terra, ferite o decedute, a Beirut e nella regione della Bekaa. Esplosioni di sistemi collegati ai pannelli solari e di macchinari per le impronte digitali sono state segnalate anche nella città di Sidone e in altre località del sud del Libano, secondo quanto riferito dai media di Beirut.
Il leader di Hezbollah Hashem Safieddine ha pubblicamente minacciato rappresaglie per le recenti esplosioni in Libano che hanno colpito membri del gruppo sciita filo-iraniano. Ha affermato che gli attacchi saranno puniti in modo unico e che ci sarà una vendetta sanguinosa. Safieddine, cugino e stretto collaboratore del leader Hasan Nasrallah, ha dichiarato che il nemico dovrebbe sapere che non sono sconfitti e che non si ritireranno. Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha affermato che il centro di gravità del conflitto si sta spostando verso nord, richiedendo coraggio e determinazione.
CAOS NEL PAESE
La folla in Libano è in preda al caos e alla rabbia a causa di numerosi attacchi con dispositivi wireless che hanno causato vittime e feriti. I cittadini hanno aggredito un veicolo della missione UNIFIL a Tiro, a sud di Beirut, come riportato da Channel 12 con immagini delle proteste. Secondo fonti ufficiali, i passeggeri del veicolo attaccato erano di origine malese e non c’erano militari italiani coinvolti.
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Giornalista pubblicista iscritta all’Ordine della Lombardia