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Oggi festeggiamo la Domenica delle Palme, l’entrata di Gesù a Gerusalemme a dorso di un asino, mentre la folla stendeva a terra mantelli e agitava le palme.. Nell’anno in corso è ricordata dalla Chiesa ilo 24 marzo. Si tratta del giorno in cui si dà inizio alla Settimana Santa che terminerà con la resurrezione di Gesù, commemorata nella Domenica successiva, la Domenica di Pasqua. Con la Domenica delle Palme non termina la Quaresima, che invece, terminerà il giovedì santo, il giorno in cui prende l’avvio il Triduo pasquale.

Il giorno del 2 aprile è una festività ricca di simbolismo condivisa da cattolici, protestanti e ortodossi, la palma da sempre indica l’anno solare, datosi che produce una foglia ogni mese. La palma è anche il simbolo di risurrezione, rinasce dalle proprie ceneri, in greco è conosciuta come “phoinix”. In occidente dove non ci sono palme viene spesso sostituita dall’ulivo, simbolo dell’unzione di Gesù, o da rametti intrecciati con fiori come accade in nord Europa.

Il momento introduttivo della liturgia della Domenica delle palme è la benedizione delle palme, e la successiva processione, che inizia fuori dalla chiesa e termina dentro la chiesa, a memoria dell’ingresso glorioso di Gesù a Gerusalemme. Nella liturgia cristiana il la commemorazione rimane solamente per la processione introduttiva, mentre le Letture del giorno ripercorrono la passione di Gesù.

Oggi festeggiamo la Domenica delle Palme

Lettura (Gv 12, 12-16):

Il giorno seguente, la grande folla che era venuta per la festa, udito che Gesù veniva a Gerusalemme, prese dei rami di palme e uscì incontro a lui gridando: ” Osanna. Benedetto colui che viene nel nome del Signore, il re d’Israele “.

Gesù, trovato un asinello, vi montò sopra, come sta scritto: Non temere, figlia di Sion. Ecco, il tuo re viene, seduto su un puledro d’asina. I suoi discepoli sul momento non compresero queste cose ma, quando Gesù fu glorificato, si ricordarono che di lui erano state scritte queste cose e che a lui essi le avevano fatte.

In pratica:  

È tradizione da millenni che i rametti di palma o di ulivo benedetti vengano conservati dai fedeli e portati a casa, per essere usati sia come dono con le persone più care che non hanno potuto presenziare alla benedizione e processione delle palme, sia per benedire la casa e la tavola del pranzo pasquale, da parte del capofamiglia, intingendo il rametto stesso nell’acqua benedetta durante la veglia di Pasqua.

Preghiera:

O Divino Gesù, o Dio che Ti facesti uomo per noi, soffristi, amasti e moristi, noi Ti adoriamo, e Ti veneriamo soffrendo con Te il ciclo della Tua agonia. Così sia.

Martirologio Romano:

Domenica delle Palme: Passione del Signore, in cui il Signore nostro Gesù Cristo, secondo la profezia di Zaccaria, seduto su di un puledro d’asina, entrò a Gerusalemme, mentre la folla gli veniva incontro con rami di palma nelle mani.

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