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Oggi veneriamo San Francesco Saverio. Il sacerdote è nato il 7 aprile del 1506 a Navara-Spagna, è morto il 3 dicembre del 1552 all’isola di Sancian-Cina. La commemorazione è ricordata dalla Chiesa il 3 dicembre.

Urbano VIII lo chiamò ” l’Apostolo delle Indie “. Dall’adolescenza si applicò allo studio delle lettere, ottenne ottimi risultati. Professore di Filosofia nel collegio di S. Barbara a Parigi, si incontrò per provvidenza divina con S. Ignazio di Loyola, che era solito ripetergli la sentenza evangelica:” Che giova all’uomo acquistare il mondo intero, se poi perde la sua anima? “. il santo fondatore dei Gesuiti lo indusse a riflettere e comprendere la verità e l’importanza della massima, tanto che abbandonando ogni progetto mondano, si diede con tutte le energie alla causa santa del Signore assieme all’esperta guida di S. Ignazio.

Divenne diacono, dopo due mesi di aspre penitenze, potè celebrare la prima Messa. In quel tempo Giovanni III, re del Portogallo, avendo udita la fama dei compagni di Ignazio, ne chiese alcuni per mandarli missionari nelle Indie orientali. Ricevuta la benedizione papale, partì e arrivòa Goa, principale città delle Indie, che fu la prima a ricevere i frutti della parola di Francesco. Poi passò a Malacca, successivamente a Trovancore e nelle terre circostanti. Ovunque si recò operò conversioni e prodigi.

Oggi veneriamo San Francesco Saverio

Si spinse fino in Giappone, dopo ritornò a Goa per rivedere le cristianità già fondate. Se bene fosse esausto di forze, progettò di recarsi nella immensa Cina, ma il Signore contentandosi dell’eroico proposito lo chiamò a se nella gloria. Si distinse in tre virtù in modo particolare.

  • Nello zelo, un unico desiderio aveva, saziare il Cuore di Gesù famelico di anime. Per questo ideale, non badò a sacrifici, a lacrime, ad umiliazioni, a dolori, a sangue.
  • Si distinse ancora per l’ubbidienza eroica ch’egli abbracciò nonostante gli ordinasse di abbandonare i suoi cari, la famiglia e la terra natia, per andare solo, lontano, verso luoghi sconosciuti.
  • Il suo spirito di sacrificio che lo portò ad un amor di Dio tanto grande da fargli spostare due costole dalla parte del cuore.

Morì su uno scoglio arido e desolato di fronte alla Cina, avendo per unica compagnia e conforto un servo indigeno. I miracoli ricevuti per sua intercessione si moltiplicarono, fu elevato agli onori degli altari e proclamato celeste protettore di tutte le missioni cattoliche.

Preghiera:

Signore, che per mezzo del tuo servo Francesco Saverio, hai voluto aggregare alla tua Chiesa nuovi popoli. concedi a noi di imitare nell’esempio delle virtù colui di cui ammiriamo i meriti.

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