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Oggi veneriamo San Mario. La commemorazione è ricordata dalla Chiesa il 19 gennaio. Gli sposi Mario e Marta erano di origini persiane. Al tempo delle persecuzioni operate di Diocleziano, si recavano a Roma assieme ai figli Abaco e Audiface. Giunti in città aiutarono a seppellire 267 martiri decapitati e portati in aperta campagna. Scoperti furono arrestati e decapitati.

La matrona Felicita ne raccolse i resti e li condusse in una chiesa ora in rovina vicino Roma. Verso la fine del settecento si decise di costruire una nuova chiesa per ospitare i devoti dei martiri. La chiesa fu edificata per volere di Papa Pio VI, il lavoro fu affidato all’architetto Virginio Bracci. Le reliquie subirono vicende alterne, una parte fu portata a Roma presso la chiesa di Sant’Andrea e Santa Prassede, un’altra parte fu iniviata a Eginardo nell’828.

Martirologio Romano:

A Roma, sulla via Cornélia, i santi Martiri Màrio e Marta coniugi, e i figli Audiface e Abacum, nobili persiani, i quali, al tempo del Principe Claudio, erano venuti a Roma per pregare. Di essi Marta, dopo aver sopportato i flagelli, l’eculeo, il fuoco, gli uncini di ferro e il taglio delle mani, fu uccisa a Ninfa; gli altri furono decapitati e i loro corpi bruciati.

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