di Luca Nappo
Diciamolo chiaramente, i thriller mystery stanno andando forte. Più nello specifico sembra che tutti si stiano appassionando a quella specifica sottocategoria che sono i film in cui il o i protagonisti si trovano ad indagare alla ricerca di indizi per arrivare alla risoluzione di crimine. Per fare qualche esempio con dei titoli usciti lo scorso anno: Amsterdam, Glass Onion, Omicidio nel West End, Assassinio sul Nilo ma anche The Batman potrebbe essere aggiunto in questo elenco.
Il 2023 si è aperto con un film di questo genere. The Pale Blue Eye – I delitti di West Point, tratto dall’omonimo romanzo di Louis Bayard e disponibile su Netflix da inizio mese.
Immersi in un rigido inverno il veterano August Landor e un giovane Edgar Allan Poe più che ben interpretati rispettivamente da Christian Bale e Harry Melling dovranno indagare su quello che a prima vista sembra un mistero occulto ma che forse nasconde qualcos’altro.
Più che cercare tracce e fare deduzioni i due però si dimostrano poco più che spettatori di una trama portata avanti da una serie troppo lunga di coincidenze. Il tutto va poi a chiudersi in un finale che, come il resto del racconto, ha degli ottimi presupposti ma si rivela piatto e ancora una volta quasi frutto di svolte casuali della trama.
Si avvertono inoltre vari aspetti che quasi sovrastano le dinamiche poliziesche, ne sono esempio i numerosi riferimenti fatti a quanto la rigida accademia militare stia alienando i cadetti coinvolti o i rimandi all’incomprensione che Poe prova nel confrontarsi con i propri coetanei. Questi però paiono degli inutili tentativi per far si che il giovane scrittore appaia coinvolto in un’avventura di cui è poco più che comprimario.
Chi è al centro degli eventi è Landor/Bale al quale viene affidato il ruolo di personaggio dal passato oscuro e tormentato di cui tutto ci pare poco chiaro. Quello che ci viene raccontato però non è sufficiente per creare un legame abbastanza forte da capire i demoni che lo muovono davvero in tutte le sue scelte (soprattutto in quelle rivelate nel finale)
Abbiamo quindi un insieme di elementi in contrasto tra loro e incapaci di coordinarsi per soddisfarne le aspettative.
The Pale Blue Eye con il suo più che discreto aspetto gotico-crime paga il non aver sviluppato una dinamica avvincente tra i protagonisti i quali non risultano né troppo distanti né troppo vicini, facendo si che manchi sia il tanto amato confronto-scontro alla Sherlock e Holmes sia la fascinazione per detective che ci ammalia con le sue inaspettate e geniali intuizioni (come fanno Poirot o anche l’ultimo Benoit Blanc). Tutto ciò che ci resta dunque è sperare che questo sia solo l’inizio dei mystery di quest’anno e non la fine.