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ZeroCalcare e Bao Publishing hanno annunciato sulle rispettive pagine Facebook che il fumettista non parteciperà al Lucca Comics&Games 2023. Dietro tale scelta c’è l’inconciliabilità morale tra il sostegno in più occasioni dimostrato da Zero nei confronti del popolo palestinese ed il patrocinio dell’ambasciata israeliana alla fiera del fumetto.

Per quanto piccolo, un singolo logo su una locandina di un evento dall’immensa affluenza come il Lucca Comics&Games acquista una rilevanza ed un impatto che porta a conseguenze di pari portata. Ieri mattina ZeroCalcare ha reso pubblica la decisione di ritirare la sua partecipazione alla manifestazione alimentando le polemiche già da tempo accese sulla questione.

Il post di ZeroCalcare

Il fumettista romano ha comunque tentato di stemperare l’impatto del suo ritiro precisando che la sua scelta non è una contestazione alla presenza degli autori della locandina (gli artisti israeliani Asaf e Tomer Hanuka) né vuole essere un giudizio verso chi parteciperà al Lucca Comics&Games: il problema nasce dalla personale inconciliabilità morale tra quanto da lui visto e conosciuto nella striscia di Gaza e la forza del messaggio trasmesso alle persone a lui care in Palestina se partecipasse ad una manifestazione che ha sulla sua locandina un logo chiaramente (ed ovviamente) collegato al governo israeliano andrebbe a simboleggiare la definitiva soppressione delle voci dei tanti civili vittima di questo conflitto.

“Non è una gara di radicalità, e da parte mia non c’è nessuna lezione o giudizio morale verso chi andrà a Lucca e lo farà nel modo che ritiene più opportuno, soprattutto non è una contestazione alla presenza dei due autori del poster Asaf e Tomer Hanuka, che spero riusciranno ad esserci e che si sentiranno a casa, perché non ho mai pensato che i popoli e gli individui coincidessero coi loro governi. Spero che un giorno ci possano essere anche i fumettisti palestinesi che al momento non possono lasciare il loro paese.”
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Post di ZeroCalcare sulla sua pagina Facebook ufficiale

La posizione della casa editrice BAO Publishing

Poco dopo l’annuncio del fumettista romano, anche la casa editrice BAO Publishing ha condiviso un post per ufficializzare la cancellazione di tutti gli appuntamenti previsti con ZeroCalcare nelle varie giornate di fiera criticando il silenzio dell’organizzazione sulla questione che ha ovviamente alimentato i dubbi e le perplessità relative al patrocinio dell’ambasciata d’Israele ed al relativo logo sulla locandina dell’evento:

“Poco fa Zerocalcare ha annunciato, dai suoi canali social, che non sarà a Lucca Comics & Games, la settimana prossima.
La decisione, sofferta e maturata nelle ultime ore, si è resa inevitabile per ragioni che lui spiega molto bene nel suo post […].
Tutta BAO gli è solidale, comprende perfettamente le sue ragioni, le accetta e se ne sobbarca serenamente le conseguenze, confidando nella comprensione anche dei lettori e dei visitatori della fiera.
Spiace che, se qualche giorno fa l’organizzazione si fosse espressa pubblicamente per chiarire i dubbi e le perplessità che hanno portato parte dell’opinione pubblica addirittura a invocare il boicottaggio di Lucca, forse i toni della polemica sarebbero stati più gestibili, e non si sarebbe dovuti arrivare a tanto. Da un grande evento popolare derivano grandi responsabilità, e quella di comunicare con il proprio pubblico, soprattutto in un momento drammatico e di grandissima incertezza, non è tra quelle che si possono ignorare.”

Il sostegno di altri artisti alla scelta di ZeroCalcare

La decisione di ZeroCalcare è solo la punta dell’iceberg: molti altri artisti hanno avuto non poche difficoltà e perplessità sul patrocinio dell’ambasciata israeliana a questa edizione di Lucca Comics&Games. Tra questi artisti Vauro ed Osho hanno espresso il loro sostegno nei loro interventi su Adnkronos mentre Giavomo Bevilacqua ha condiviso la sua opinione sulla posizione presa dal collega romano (entrambi pubblicano con BAO Publishing) sui suoi canali social.

Nonostante non si conoscano di persona, Vauro ha comunque voluto esprimere il suo pieno sostegno alla posizione presa da Zero:

«Sono completamente d’accordo con la decisione di Zerocalcare. Voglio specificare che non l’ho mai conosciuto di persona, conosco il suo lavoro, lo apprezzo molto e apprezzo anche molto questa sua posizione»

Giacomo Bevilacqua in un suo post si è focalizzato, come BAO Publishing, soprattutto sul silenzio dell’organizzazione della fiera ma ha anche ricordando che chiedere di separare la politica dal fumetto dimostra una totale incomprensione di questa forma artistica che quasi sempre è tratta tematiche socio-politiche di grande rilevanza.

«Mi ha stupito il silenzio di Lucca. Mi ha stupito meno il fatto che abbia scelto di parlare dopo la dichiarazione di Michele. Così come immagino stupisca poco voi che anche io mi esponga solo ora. Ma nei giorni scorsi, ovviamente, in privato, c’è stata una forte discussione. Non mi ha stupito che Lucca non abbia rimosso il patrocinio ma mi ha stupito che non l’abbia fatto anche per ‘rispetto‘ ai partecipanti. Ecco, essendo io uno dei partecipanti e quindi essendo stato tirato in ballo, comunico che non mi sentirei mancato di rispetto se il patrocinio venisse tolto. E chi commenta con ‘via la politica dal fumetto‘ forse non ha ben chiaro che quello che sta succedendo nel silenzio generale non è politica. E forse a sto punto non ha nemmeno ben chiaro cosa sono i fumetti»

Federico Palmaroli (aka Osho) ha invece mantenuto una posizione più neutrale sulla questione esprimendo la sua comprensione nei confronti di ZeroCalcare che ha preferito seguire la sua bussola morale probabilmente anche tenendo conto della forte identità politica ed ideologica del pubblico che ne segue i contenuti.

«Ha assecondato la sua sensibilità e va rispettato. Zerocalcare è un artista molto schierato e capisco che abbia imbarazzo a partecipare in questo momento ad una manifestazione che mostra quel patrocinio sul poster. Una buona parte del suo pubblico è molto ideologizzata. E avrebbe potuto criticarlo per questo»

Il tweet di Matteo Salvini sulla decisione di ZeroCalcare

Sulla decisione del fumettista non si sono fatti attendere numerosi tweet e post di utenti e politici italiani. Ad esempio, Matteo Salvini ha affermato in un tweet di avere una sua visione diametralmente opposta a quella di ZeroCalcare confermando il suo impegno personale a partecipare alla fiera inneggiando all’arte ed alla libertà.
Purtroppo, quanto scritto dal Vicepresidente del Consiglio dei Ministri non può evitare di creare qualche perplessità quando si ripensa alla polemica sulla libertà artistica e satirica generata dall’opera dell’artista spagnolo Luis Quiles esposta all’edizione del Torino Comics di aprile 2023 dimostrando che quanto twittato riflette più che altro la posizione ufficiale dell’attuale governo italiano sulla questione palestinese.

Considerazioni sull’annuncio di ZeroCalcare

Per quanto alcune persone sostengano che tale scelta sia solo “una scelta di marketing tanto geniale quanto cinica” che punti al forte risalto mediatico di una notizia del genere a pochi giorni dall’inizio della fiera, è molto più plausibile quanto già commentato dalla casa editrice (che cura anche artisti israeliani): dietro questo annuncio dell’ultimo minuto potrebbe esserci una prima attesa di chiarimenti, risposte o prese di posizione chiare da parte dell’organizzazione del Lucca Comics&Games. Di fronte al perpetrarsi del silenzio stampa sulla controversia nata dal patrocinio dell’ambasciata israeliana in un momento di forte tensione, ZeroCalcare si sarà probabilmente visto costretto ad applicare il proprio metro morale all’ultimo secondo consapevole delle difficoltà che avrebbe potuto comportare ma che, come emerge dal post del fumettista e da quello di BAO Publishing, non possono mettere in secondo piano un sostegno da tempo dimostrato dall’autore nel corso degli anni alla causa palestinese.