Quest’anno l’influenza ha messo KO molti italiani alle prese con i classici sintomi influenzali ma con persistente tosse, febbre alta e problemi respiratori. Sono quasi 7 milioni di casi costretti a rimanere a letto, anche durante il pranzo di natale. Molti casi di ricoveri negli ospedali – situazione che ha pesato molto sul sistema sanitario.
I ceppi influenzali
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, sono molteplici i ceppi che dovrebbero essere inseriti nelle future vaccinazione per la tutela della salute.
Vaccini Egg-based
- A/Victoria/4897/2022 (H1N1)pdm09-like virus
- A/Darwin/9/2021 (H3N2)-like virus
- B/Austria/1359417/2021 (B/Victoria lineage)-like virus
- B/Phuket/3073/2013 (B/Yamagata lineage)-like virus (solo nei quadrivalenti).
Vaccini Cell- or recombinant-based
- A/Wisconsin/67/2022 (H1N1)pdm09-like virus
- A/Darwin/6/2021 (H3N2)-like virus
- B/Austria/1359417/2021 (B/Victoria lineage)-like virus
- B/Phuket/3073/2013 (B/Yamagata lineage)-like virus (solo nei quadrivalenti).
Gli esperti lamentano le modeste campagne vaccinali di quest’anno che avrebbero potuto portare a una situazione influenzale migliore per gli italiani e invitano per il prossimo anno a non ignorare l’importanza del vaccino antinfluenzale.
Il picco
Per chi pensa che il picco maggiore è stato quello di novembre – dicembre, si sbaglia. Matteo Bassetti, direttore della clinica malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova prevede un aumento dei casi per il ritorno nelle scuole dei più giovani e negli uffici per i lavoratori. Il momento più difficile sarà nei prossimi 15 giorni.
Le sue parole per Fanpage, «L’ influenza H1N1 si definisce “suina” perché è la cosiddetta pandemica del 2009 che derivava in qualche modo dai maiali ma nella trasmissione umana questi animali non c’entrano. È ormai il ceppo di influenza A che da 15 anni è predominante nel mondo. Si chiama suina perché all’epoca fu per qualche motivo chiamata così ma che non ha niente a che vedere con quella che può essere l’ influenza dei maiali. Ogni anno dal 2009 a oggi abbiamo sempre avuto persone che hanno avuto forme più gravi di H1N1, abbiamo avuto sempre persone che sono morte per questa infezione e che sono andate in rianimazione. Non c’è nulla di preoccupante salvo il fatto che quest’anno ci troviamo alle prese con una stagione influenzale particolarmente pesante ma non perché ci sono tanti casi gravi ma perché ce ne sono tanti»
Importante tutelarsi e tutelare i soggetti fragili e gli anziani, nei luoghi chiusi, nelle strutture sanitarie o nei luogo affollati , continuando a mettere in atto la stessa prassi utilizzata durante gli anni pandemici, efficace per diminuire la diffusione di ogni ceppo viriale in circolazione.
Aspirante Giornalista. Laurea in Educatrice socio culturale e iscritta alla Magistrale di Comunicazione, Media Digitali e Giornalismo. Appassionata di temi sociali, gender studies e cronaca rosa.