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Sviluppi sul caso Protasevich; il giovane dissidente bielorusso arrestato negli scorsi giorni mentre viaggiava su di un volo Ryanair potrebbe trovare vie d’uscita per una situazione che ha messo in cattiva luce Lukashenko e la Bielorussia tutta.

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Le “soluzioni”

Mosca, RussiaRoman Protasevich e la fidanzata Sofia Sapega sono le figure al centro della cronaca dell’Europa dell’est. I due, arrestati durante un atterraggio d’emergenza Ryanair ordinato dagli alti vertici bielorussi, vivono una situazione tutt’altro che facile.

Come infatti riportato da DPA International, agenzia giornalistica tedesca, il governo del premier Lukashenko starebbe pensando ad una soluzione che vedrebbe la Sapega e Protasevich separati. Indiscrezioni non ancora confermate per vie ufficiali asseriscono a condanne diverse: la giovane ai domiciliari, mentre il 26enne dissidente – rifugiato in terra Lituana fino a poco tempo fa – in carcere.

Un caso sconvolgente che non vede affatto il benestare di Svetlana Tikhanovskaya, ex opposizione dell’attuale governo del paese filo-russo che da tempo è ormai stata accolta in Lituania dove combatte a distanza per la libertà e la trasparenza per il popolo bielorusso.

È proprio la Tikhanovskaya a confermare lo status di domiciliari per Sofia Sapega: “È una buona notizia, ma gli arresti domiciliari non sono sinonimo di libertà – inizia la politica in continua lotta con Lukashenko – Siamo in continuo contatto con i genitori di Roman (Protasevich) che non riescono a parlare con il figlio. La loro idea è quella per cui l’attuale regime stia utilizzando i ragazzi per fare un gioco”.

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Cosa è accaduto

Lo scorso 23 maggio le autorità bielorusse hanno ordinato un atterraggio di emergenza ad un volo Ryanair che sorvolava i cieli della Bielorussia. L’operazione – durata ben 7 ore – ha visto in ostaggio tutti i passeggeri del volo, impossibilitati nelle comunicazioni con l’esterno.

Roman Protasevich è uno dei dissidenti del governo Lukashenko (definito dal giornalista come “l’ultimo dittatore d’Europa”) che era scampato ad uno dei recenti maxi raid delle autorità che avevano lo scopo di spazzare via tutti i giornalisti contro Aleksandr Lukashenko. Oltre 500 sono ad oggi i giornalisti imprigionati dal regime, che dopo l’ultimo accaduto ha visto incattivirsi l’Europa nei suoi confronti.

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FONTE: DPA International

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