Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, insieme alla delegazione di governo composta dai vicepremier, Matteo Salvini e Antonio Tajani, dal ministro delle Riforme istituzionali e la semplificazione normativa, Maria Elisabetta Alberti Casellati, dal ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, e dal costituzionalista Francesco Saverio Marini, ha incontrato a Montecitorio, presso la Biblioteca del Presidente, le forze politiche dell’opposizione la prima giornata di consultazioni sulle riforme istituzionali.
Il premier aveva annunciato, dal palco di Ancona, in occasione del comizio a sostegno del candidato a sindaco del comune marchigiano Daniele Silvetti, il progetto di una riforma istituzionale ampiamente condivisa e che non avrebbe accettato “atteggiamenti aventiniani o dilatori” dalle opposizioni.
Gli obiettivi che la maggioranza vuole raggiungere sono la stabilità dei governi e delle legislature e il rispetto del voto dei cittadini nelle urne, attraverso le proposte del presidenzialismo modello americano, del semi presidenzialismo al modello tedesco, dal premierato alla riforma della legge elettorale.
Il primo colloquio è stato con la delegazione del M5S
Guidata da Giuseppe Conte, la quale ha bocciato la proposta del governo di una riforma che vada verso il presidenzialismo all’americana o il semipresidenzialismo alla francese e anche l’elezione diretta del presidente del Consiglio.
Tuttavia i pentastellati sono favorevoli alla creazione di una commissione ad hoc per riforme.
Più aperte le posizioni della delegazione del Terzo Polo, capeggiata da Carlo Calenda, ricevuta dalla delegazione del governo in occasione del secondo colloquio.
Il Gruppo Azione-Italia Viva – Renew Europe si dice disponibile a collaborare , in piena coerenza col progetto di riforma costituzionale bocciato dai cittadini in occasione del referendum del 2016, e condivide col governo l’esigenze di avere maggiore stabilità dei governi e una maggiore efficienza dell’apparato complessivo dello Stato e rilancia il cosiddetto “sindaco d’Italia”, ovvero l’elezione diretta del Presidente del Consiglio.
Tuttavia la delegazione del Terzo Polo boccia l’elezione diretta del Presidente della Repubblica in quanto sostengo sia l’unica istituzione garante dell’unità nazionale e non va politicizzata.
L’ultimo confronto è stato con la delegazione del Partito Democratico, il primo vero faccia tra il premier, Giorgia Meloni, e il segretario dem, Elly SChlein.
Il gruppo del Pd ha bocciato qualsiasi elezione diretta ma concordano col rafforzamento dei poteri del premier.
Al termine dei colloqui, il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha dichiarato in conferenza stampa: “È stato un dialogo aperto, franco e collaborativo che ci ha aiutato ad avere le idee più chiare. Continueremo con altri come la Conferenza Stato-Regioni, con i sindaci e all’esito del ragionamento, fermo restando l’impegno assunto con i cittadini in campagna elettorale, formuleremo la nostra proposta”.