Nel caso tragico dell’omicidio di Saman Abbas, la Corte d’Assise di Reggio Emilia ha chiarito che il motivo non era il rifiuto di un matrimonio combinato o forzato, bensì la contrarietà della famiglia allo stile di vita scelto dalla ragazza. La giovane desiderava proseguire la relazione con il fidanzato e fuggire di nuovo da casa, un desiderio che si scontrava con le volontà familiari. Questo elemento, sebbene non attenui la gravità del fatto, rappresenta una verità sottolineata dai giudici.
Le condanne per l’omicidio di Saman
La sentenza ha condannato all’ergastolo il padre, Shabbar Abbas, e lo zio, Danis Hansain, mentre la madre, Nazia Shaheen, è ancora latitante in Pakistan. La Corte ha inoltre puntualizzato il ruolo attivo dei genitori nell’omicidio,.
La madre che potrebbe essere stata l’esecutrice materiale, mentre il padre ha mostrato un’adesione psicologica piena al fatto.
La dinamica dell’omicidio ed il coinvolgimento attivo dei genitori
La dinamica dell’omicidio è stata ricostruita sulla base delle prove raccolte durante l’istruttoria processuale, evidenziando la volontà comune degli imputati di compiere l’omicidio della loro stessa figlia. I comportamenti registrati dalle telecamere sul luogo del delitto confermano il coinvolgimento attivo dei genitori nella tragica vicenda.
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