• Tempo di Lettura:2Minuti

Un’inchiesta della Direzione Distrettuale Antimafia (Dda) di Milano ha smantellato un complesso network di dossieraggio che ha colpito le alte cariche dello Stato italiano e numerose figure pubbliche. Al centro dell’indagine ci sono quattro arresti e due sospensioni dal servizio, tra cui l’ex funzionario Carmine Gallo e il presidente di Fondazione Fiera, Enrico Pazzali. Secondo i magistrati, il gruppo era in grado di “condizionare cittadini e istituzioni”, con un giro di profitti illeciti che ha fruttato oltre 3,1 milioni di euro.

Il premier Giorgia Meloni ha sottolineato che “nessuno Stato di diritto può tollerare” un’azione del genere, mentre il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha espresso preoccupazione per il possibile uso di queste informazioni da parte di nemici geopolitici dell’Italia. L’inchiesta ha rivelato un tentativo di accedere illegalmente a dati sensibili anche sul Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e sui suoi figli.

Tra le persone coinvolte nei dossier ci sono Ignazio La Russa, Matteo Renzi e Carlo Sangalli, mentre tra i clienti della rete di spie spunta la senatrice Licia Ronzulli e alcune aziende, come Heineken Italia. Il ministro della Difesa Guido Crosetto ha definito la vicenda come la “punta dell’iceberg” di una pratica diffusa che richiede una riflessione urgente da parte del Parlamento.

Le dimensioni dello scandalo e il coinvolgimento di figure di spicco fanno emergere un quadro preoccupante, che potrebbe influenzare la convivenza democratica e la privacy di migliaia di cittadini.

Segui Per Sempre News anche sui social!