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Oggi, giovedì 31 ottobre, docenti e personale ATA della scuola sono in sciopero con uno stop generale di 24 ore, mobilitazione indetta dalla Flc Cgil. L’agitazione coinvolgerà anche personale dell’università, enti di ricerca, accademie, conservatori e istituti Aninsei. Manifestazioni, presìdi e flash mob sono previsti in 40 città italiane per sostenere una protesta mirata a ottenere un contratto più equo e una maggiore stabilità lavorativa.

Il motivo principale dello sciopero è l’assenza di risorse aggiuntive nella legge di bilancio 2022-2024 per i rinnovi contrattuali e la difesa del potere d’acquisto dei salari, minacciato da un’inflazione che si aggira intorno al 18%. La precarietà è un altro nodo cruciale: un quarto dei lavoratori tra ATA e docenti è senza contratto stabile, una situazione che compromette sia la qualità della vita dei lavoratori che l’efficacia della didattica.

Sciopero della scuola: le motivazioni della segretaria Flc Ggil, Gianna Fracassi

Gianna Fracassi, segretaria generale della Flc Cgil, ha sottolineato che la mobilitazione mira anche a riaffermare una visione democratica della scuola, contrastando le riforme “regressive e autoritarie” del ministro Valditara. Fracassi ha criticato la creazione di un sistema scolastico che favorisce l’ingresso dei privati e promuove un modello educativo basato su criteri selettivi e su una visione aziendalistica. Particolare preoccupazione è stata espressa per le nuove valutazioni, la revisione delle linee guida di educazione civica e le classi “differenziali” per studenti non italofoni.

La protesta continuerà anche il 15 novembre, quando studenti e lavoratori torneranno in piazza per difendere i diritti e il futuro dell’istruzione in Italia.

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