Il Parlamento europeo, riunito in sessione plenaria a Strasburgo, dopo il dibattito congiunto di lunedì, nel pomeriggio di ieri ha dato il via libera in via definitiva a 5 importanti leggi del pacchetto di accordi sulla transizione energetica “Fit for 55”, che ha come obbiettivo la riduzione delle emissioni di gas serra di almeno il 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990, secondo quanto previsto dalla Legge europea sul clima.
I testi delle principali leggi, approvate dall’Europarlamento e che successivamente passeranno al Consiglio europeo per l’approvazione finale, riguardano: la riforma del sistema delle emissioni nocive (Ets), la carbon tax e il Fondo sociale per il clima.
La riforma dell’Ets prevede la graduale eliminazione delle quote gratuite per le imprese fra il 2026 e il 2034 e la creazione dell’Ets II, un nuovo sistema per i carburanti utilizzati per il trasporto su strada e per gli edifici.
Il testo è stato approvato dall’Eurocamera con 413 voti favorevoli 167 contrari e 57 eurodeputati astenuti.
La principale novità del testo è rappresentata dall’inclusione nel sistema Ets delle emissioni di gas a effetto serra prodotte nel settore marittimo, approvato dal Parlamento europeo con 500 voti favorevoli, 131 contrari e 11 astenuti, e la revisione del sistema di scambio di quote di emissioni per il trasporto aereo, che consentirà di eliminare gradualmente le quote gratuite per il settore dell’aviazione entro il 2026, promuovendo così l’uso di combustibili sostenibili, passata con 463 voti favorevoli, 117 contrari e 64 astensioni.
Semaforo verde anche per la carbon tax che sarà introdotta gradualmente dal 2026 al 2034,approvata dall’Eurocamera con 487 voti favorevoli, 81 contrari e 75 astensioni.
Le norme che disciplinano il nuovo Meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere (Cbam) imporranno alle aziende importatrici nell’Unione europea di prodotti coperti dal sistema Ets di comunicare la quantità di emissioni contenute nelle merci alla frontiera per poi acquistare certificati di carbonio corrispondenti al prezzo che avrebbero pagato per produrre i beni all’interno dell’eurozona.
Le risorse incluse nel meccanismo sono: ferro acciaio, cemento, alluminio, fertilizzanti, elettricità, idrogeno ed emissioni indirette in determinate condizioni.
Infine, con 521 voti a favore 75 contrari e 43 astenuti, è arrivato il via libera anche per il Fondo sociale per il clima, che sarà finanziato dai ricavi della messa all’asta delle quote fino a un importo di 65 miliardi di euro, appena sarà operativo.
I beneficiari del Fondo sociale per il clima saranno le famiglie vulnerabili, le microimprese e gli utenti dei trasporti particolarmente colpiti dalla povertà energetica.