Nell’ultimo giorno dedicato alla votazione degli emendamenti al decreto del Superbonus edilizio, è tornata a riunirsi, stamane a Montecitorio, la commissione Finanze della Camera dei Deputati.
In queste ore, sono previste le votazioni in commissione dell’ultimo pacchetto di modifica dell’emendamento, che prevede la possibilità per banche e imprese di rateizzare in dieci anni i crediti non ancora utilizzati.
Il decreto sarà votato in aula nella giornata di mercoledì.
Il ministro dell’Economia , Giancarlo Giorgetti, ha spiegato la manovra sul Superbonus: “Speriamo di dare risposte definitive sono assolutamente favorevole al sistema delle detrazioni: 5, 10 anche 20 anni.
Come governo penso sia una cosa giusta, per i cittadini, che non comporti problemi alla finanza pubblica.
Il principio è che non si debba passare necessariamente dal sistema della cessione che è fallito e che ha mandato in tilt il sistema delle banche e di chi devono acquistare”.
Tra le novità sul decreto del Superbonus: l’accordo raggiunto sullo scudo rafforzato, che esclude dalla responsabilità in solido nell’acquisto dei crediti del superbonus, tutti i cessionari che acquistano da una banca.
E l’intesa raggiunta per quanto riguarda l’esenzione dallo stop delle cessioni e dello sconto in fattura Onlus, terzo settore, istituti di case popolari e zone terremotate, a condizione che siano già costituiti alla data di entrata in vigore del decreto.
Il governo punta sulla collaborazione delle banche per trovare una soluzione definitiva per i 19 miliardi di euro di fatture rimasti nei cassetti fiscali delle imprese.
Tra le ipotesi, l’impiego degli f24 per compensare, per un periodo limitato, i crediti dei bonus edilizi e la possibilità, per l’istituti di credito, di convertire i crediti che non si riescono a compensare in BTP a 10 anni.
