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Torino, Il collettivo Cambiare Rotta ha annunciato il blocco delle lezioni come forma di protesta contro le recenti notizie sulle molestie avvenute all’interno dell’Università. Hanno aderito alla protesta di questa mattina a Palazzo Nuovo non solo le studentesse, anche studenti, matricole, laureandi e alcuni docenti. Il collettivo rivendica la lotta contro la retorica dell’unica mela marcia, “Non parlate di un’altra mela marcia, ma lo stesso modello di ateneo. Contro le molestie per una nuova università in una nuova società!”

IL MOTIVO DELLA PROTESTA

L’accusa di abuso di potere e molestie a carico di Giancarlo Di Vella nell’università di Torino non è il primo caso ne sarà l’ultimo. Parliamo di un fenomeno culturale che perpetua nel tempo e negli spazi più variegati, dall’università alle scuole, dai luoghi di lavoro alle strade. La paura di non essere credute e subire conseguenze ha ingabbiato le vittime nella spirale del silenzio. Ma il vento sta cambiando.

A seguito della notizia degli arresti domiciliari per il Professore di Medicina Legale Giancarlo Di Vella accusato di minacce, stalking, abuso di potere e molestie su specializzande, l’Università insieme al movimento MeToo si stanno mobilizzando per combattere il problema culturale e sistematico della nostra società. Motivo per cui al collettivo Cambiare Rotta non basta la sospensione del Professore, “L’istituzione universitaria ha risposto con una banale e un’insufficiente sospensione del professore per un mese, tra l’altro neppure con effetto immediato. Non possiamo parlare di casi isolati: quello con cui ci stiamo interfacciando è un modello le cui radici producono e permettono violenza. Riteniamo inaccettabile che lo sfruttamento dello status sociale privilegiato di soggetti con una posizione di sicurezza sociale e economica diventi sistematicamente una legittimazione per prevaricazione, ricatti e molesti”.

”La tua voce conta”- il questionario

Quello che è successo a Torino è stato il trampolino di lancio per smuovere un sistema statico, radicato a un retaggio culturale che va cambiato. Il caso del professore ha scoperchiato il vaso di pandora. Sono molte le testimonianze di studentesse che hanno subito molestie in vari atenei universitari. Per questo, l’Unione degli Universitari ha deciso di lanciare un’indagine con un questionario anonimo sulla percezione di sicurezza nei luoghi universitari contro le violenze e le molestie. La coordinatrice  Camilla Piredda, ‘ Nei giorni scorsi abbiamo ascoltato le denunce di molte studentesse che, partendo dall’Università di Torino, hanno acceso i riflettori sul grave problema delle molestie e delle violenze negli atenei. Questo deve finire e, per questa ragione, abbiamo deciso di lanciare La tua voce conta’ un questionario che si apre con una domanda: pensi che la tua università sia uno spazio sicuro? Grazie a questo canale, possiamo raccogliere dati concreti e testimonianze dirette da tutti gli atenei del Paese”.