Donald Trump preso di mira per una seconda volta mentre giocava a golf nel suo resort in Virginia. Era con i responsabili della sua campagna elettorale.
L’attentatore si era appostato e nascosto lungo la recinzione che circonda il complesso turistico. Le notizie immediate dicevano che ciò che era accaduto non aveva nulla a che fare con la persona di Trump. Ma era solo uno scontro tra opposte fazioni di delinquenti locali. Poi l’FBI ha chiarito che il bersaglio era proprio il candidato repubblicano in corsa per la Casa Bianca. Ancora da accertare i motivi che hanno spinto l’attentatore a voler compiere il gesto.
Questa volta sembra che la sicurezza intorno a Trump abbia funzionato. Qualcuno addetto alla vigilanza dell’ex presidente avrebbe visto qualcosa luccicare in lontananza e l’avrebbe subito associato al riflesso di una canna da fucile. Allertato il cerchio della sicurezza sono scattate le misure ed allora l’attentatore avrebbe sparato. Comunque la dinamica esatta è ancora in fase di accurata ricostruzione. L’attentatore è stato arrestato è dovrà chiarire molte cose.
Uno zaino, un fucile ed altre piccole cose sono state ritrovate sul luogo dove l’attentatore si era appostato. Da quella distanza, circa 450 metri, col Kalashinokov sarebbe stato agevole per un esperto tiratore colpire un bersaglio fermo.
La campagna per le presidenziali è entrata ormai nel pieno della competizione. E sia da una parte che dall’altra non mancano i toni accessi e spesso sopra le righe. La Harris si è subito compiaciuta per lo scampato pericolo di Trump dicendo che in America la violenza non ha cittadinanza.