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Il fronte in Ucraina, dopo la presa di Bakmut da parte russa, si è praticamente congelato. Nessuna delle parti da allora è praticamente avanzata sfondando le linee nemiche.

Il conflitto è sempre più di posizione. Questa situazione favorirebbe molto la Russia perché gli darebbe la possibilità di riorganizzarsi ma anche all’Ucraina potrebbe giovare. Le forze di Kiev possono e devono approfittare del momento, prenderlo come un’occasione per trovare soluzioni a proprio vantaggio. Il capo delle forze armate ucraine, il Gen. Valerii Zaluzhnyi, ha fatto una analisi della situazione e da delle soluzioni.

Il Presidente Zelensky è comunque convinto che il 2023, pur con una controffensiva nel sud che non ha dato i risultati sperati, potrebbe ancora portare qualche guadagno e/o sorpresa positiva per gli ucraini. Ma è per il 2024 che si aspetta risultati tangibili sulla base di piani già elaborati[1] sia per l’Est che per il Sud. Col nuovo anno Zelensky spera di impiegare i suoi piloti che stanno conducendo l’addestramento sugli F16. Gli ucraini vogliono ricacciare indietro i russi e alcune proposte per giungere ad una soluzione del conflitto sono considerate inaccettabili e “bizzarre”. Così è quella formulata da Anders Rasmussen già Segretario Generale della NATO. l’ipotesi sarebbe quella di una Ucraina nell’Alleanza Atlantica con i soli territori non occupati, senza né Crimea e né Donbass. Per Kiev chi dice simili cose dimostra di non conoscere la Russia.

La Russia già penserebbe ad una campagna post invernale. Il lancio di droni di fabbricazione iraniana diminuito da settembre a novembre indicherebbe che li stiano preservando per la primavera. Quando il loro più ampio uso, almeno nelle intenzioni, verrebbe sincronizzato con una campagna di terra su (più) ampia scala. Oltre al fatto che aspettano ulteriori forniture di questo tipo di sistema d’arma. Intanto la Russia dimostra di poter incrementare il numero degli effettivi senza eccessivi problemi. Secondo l’intelligence di Kiev le truppe russe al fronte sarebbero circa 442.000 e, con i ritmi di coscrizione russa, potrebbero aumentare ancora.

Mosca e Kiev fanno i conti con quasi due anni di guerra. Ci sono perdite di uomini, mezzi e materiali da ambo le parti. E per gli ucraini c’è anche circa il 20% di territorio occupato più quello devastato da bombardamenti continui ed indiscriminati.

Ambedue, Russia ed Ucraina, guardano al post inverno. Per i russi un conflitto congelato è accettabile anche dopo, per gli ucraini potrebbe essere una agonia.


[1] Reuter Next Conference, Pres. Zelensky, …”We have a plan. We have very concrete cities, very (concrete) directions where we go. I can’t share all the details but we have some slow steps forward on the south, also we have steps on the east…”, 8 Novembre 2023,   


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