Terre Haute, Indiana, USA – Dopo l’esecuzione della pena di morte per Lisa Montgomery e Corey Johnson, dal penitenziario di Terre Haute, nell’Indiana, arriva l’ultima condanna dell’amministrazione Trump. Il detenuto in questione era il 48enne Dustin Higgs.
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La pena di morte di ieri: Corey Johnson
Prima di parlare di quest’ultimo iniziamo con il sig. Johnson condannato ieri, tramite iniezione letale. Il 52enne afroamericano fu condannato nel 1992 per l’omicidio di 7 persone oltre che perché elemento di spicco in un intenso traffico di droga. L’esecuzione, alle ore 23:34 ora locale, è avvenuta per via iniezione letale. I legali dell’ormai deceduto Corey hanno condotto per settimane una battaglia allo scopo di posticipare la pena del detenuto poiché malato di coronavirus. Queste azioni, poi respinte, aspiravano a “non far soffrire il cliente di dolori atroci durante il processo di iniezione”.
Le ultime parole di Corey Johnson prima dell’esecuzione della sua pena di morte sono state di penitenza, ma non ha accennato a scuse per i suoi crimini, almeno esplicitamente. Ha ringraziato il personale della prigione, il cappellano, il suo legale e ha esortato i parenti delle vittime a trovare la pace.
Questo ciò che ha detto in punto di morte: “Vorrei aver detto che mi dispiace molto tempo prima, ma non sapevo come fare. Spero che troviate la pace” – poi delle parole per la sua famiglia – “Per i miei familiari, vi ho sempre amato e il vostro amore mi ha reso reale. Per la strada cercavo scorciatoie, ero cieco e stupido. Adesso non sono l’uomo di prima”.
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Il caso Dustin Higgs
Per l’ultimo condannato a morte, il sig. Dustin Higgs, è stato riservato lo stesso trattamento. Higgs fu dichiarato colpevole nel 2000 per l’omicidio di 3 donne nel 1996. Lo stesso Dustin, come Corey Johnson, soffriva di Covid-19 e i legali dell’uomo hanno provato ad avanzare alla Corte Suprema le stesse richieste di rinvio, appoggiati da un tribunale. La Corte Suprema però, aveva accolto l’ulteriore ricorso presentato dal Dipartimento di Giustizia, deliberando l’iniezione letale.
La stranezza del caso ci riporta proprio al 1996. Dustin Higgs invitò nel suo appartamento di Washington 3 giovani donne. Una di loro, suo malgrado, rifiutò le avance a sfondo sessuale di quest’ultimo. Higgs, con la scusa di accompagnarle tutte a casa, le portò in un posto isolato dove furono poi assassinate da un amico a colpi di pistola. Singolare la condanna perché mentre Higgs, che non aveva affatto toccato le donne, ricevette la condanna a morte, per il suo partner in crime fu disposto l’ergastolo, pur essendo l’omicida materiale. I legali di Higgs hanno più volte provato ad usare questi due metodi di giudizio come armi per uno sconto della condanna del loro assistito. A quanto pare, però, seppur rivolgendosi all’amministrazione Trump direttamente, tutti i tentativi sono risultati vani.
Si tratta difatti della 3° esecuzione in una sola settimana nel carcere di Terre Haute.
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Mai più pena di morte con l’amministrazione Biden?
Questa di Dustin Higgs è stata l’ultima condanna del governo di Donald Trump, che reintrodusse la pena capitale a livello federale nello scorso luglio. Una decisione macabra, quella del tycoon newyorkese ormai agli sgoccioli del suo mandato e con un impeachment sul groppo.
Dal canto suo Joe Biden, il quale sarà ufficialmente al comando degli Stati Uniti d’America tra 4 giorni, ha promesso di abolire la pena di morte a livello federale. Il partito “dell’Asinello”, i democratici di Biden, hanno già preparato un disegno di legge che, con la maggioranza già ottenuta al Senato dai dem, non dovrebbe far fatica a passare.
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