“Il giornalismo sportivo italiano piange la scomparsa terrena di Luigi Riva detto Gigi o Giggirrriva per dirla come amano fare i suoi conterranei d’elezione della Sardegna o ancora Rombo di Tuono coniato dalla geniale, inimitabile penna di Gianni Brera” cosi’ il commento e il ricordo di Gianfranco Coppola, Presidente USSI, Unione Stampa Sportiva Italiana.
“Facile essere calciatore bandiera in una grande città o in un grande club o perlomeno più facile che dire no alla Juventus che offre di tutto di più ma per Gigi nulla che valesse la pena da colmare il dolore per l’addio alla amata isola con lui e altri meravigliosi poeti o acrobati allenati dal filosofo Scopigno e guidati da un presidente papà come Arrica campioni d’Italia nel ‘70. Squadra di record e d’amore incondizionato per molti. Esemplare nei rapporti anche con la stampa: poche parole sempre chiare ma soprattutto tese a proteggere i compagni da calciatore e i nazionali quando è stato straordinario team manager e Vialli ne è stato luminoso erede.
Umanamente un grandissimo come da calciatore. Ha reso orgogliosa l’Italia al di là dei numeri che parlano di un attaccante senza pari per coraggio e abilità realizzativa. Addio Gigi. Grazie di esistere ancora e più che mai”.
Giornalista e conduttrice televisiva, crede in una stampa libera e ritiene che “una cronista debba sempre consumare la suola delle scarpe”. Il suo motto? “Io vivo la vita e scrivo cio’ che vedo” di Anna Politkovskaja.