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X Factor è tornato sulle nostre televisioni lo scorso 14 settembre su Sky Original.

La 17esima edizione riparte con un cast nuovo, ma non per questo mai visto. Un “classico moderno”

Infatti nel programma non troviamo giudici “nuovi”, nel senso stretto del termine. L’unica differenza rispetto alla scorsa stagione infatti è che al posto di Rkomi compare Morgan, storico volto del programma. X Factor ha subito diversi interventi estetici e strutturali negli anni: la location, la sceneggiatura, persino il colore dominante passava dal rosso iconico ad un blu elettrico sul palco. Questo anche dopo aver che la storica firma di Luca Tommasini nel 2018 aveva lasciato il programma per approdare da Maria De Filippi ad Amici.

Insomma, il programma che molti di noi si guardavano anche da più piccoli (padre di artisti come One Direction e Little Mix, ma anche da Marco Mengoni alla stessa Francesca Michielin, che sono emersi da questo show) era già cambiato un po’ nel tempo. La scelta del cast quindi diventa fondamentale per indirizzare il telespettatore e per farlo sentire a casa. Morgan e Fedez sicuramente aiutano questo lato, anche se in modo diverso.

I “nuovi-vecchi” giudici

Fedez è una voce che siamo abituati a sentire spesso, ci suona confidenziale e accettiamo molto facilmente ciò che ha da dire, anche se non siamo d’accordo. Le sue opinioni suonano estremamente familiari e questo sicuramente mette il telespettatore a proprio agio.

Lui ed Ambra Angiolini sono sicuramente il volto nazional-popolare del programma, virando spesso gli scontri con gli altri giudici ad un discorso sul gusto del pubblico e sulle mode e regole da seguire per il mercato.

A fianco ai primi due giudici abbiamo Morgan. Morgan beh, è Morgan. Dopo le sue “mirabolanti avventure” (e disavventure) di questi anni torna, senza botto. Sembra infatti il “vecchio Morgan” preciso, concentrato e accattivante. Speriamo tenga il ritmo fino ai live.  E’ interessante il suo binomio con Dargen D’amico, che è un outsider rispetto agli atri giudici, considerando anche il suo passato musicale molto più di nicchia e underground. Considerando che entrambi puntano su discorsi diversi rispetto ad Ambra Angiolini e Fedez, questo li rende (involontariamente) simili. Chissà se troveranno altri punti d’incontro.

Un amichevole déjà vu

Chiunque abbia seguito il talent show anche nel suo format inglese/americano (o semplicemente intravisto qualche tiktok) avrà notato che, nonostante venga trasmesso in diverse nazioni con lingue diverse, si percepisce ovunque la stessa atmosfera di tensione, gioia, competizione ed emozione. I ritmi sono molto serrati, e quindi di conseguenza a volte sembrano forzati.

X Factor presenta due modalità di gioco per i telespettatori, una sorta di modus operandi: “Festival” e “Carriera”. La prima è pensata per divertirsi da soli o in compagnia, anche occasionalmente. Mentre la seconda è dedicata a chi è appassionato di canto o ha una forte inclinazione per la materia.

Non ho nulla contro X Factor -ma-

Il programma con la sua formula di talento, competizione e emozione ha plasmato la cultura pop contemporanea, lanciando superstar e influenzando l’industria musicale globale, questo è innegabile. Tuttavia, dietro le luci dei riflettori, sorgono questioni importanti legate alla pressione sui partecipanti e alle aspettative irrealistiche legate a questo tipo di successo. Discorsi vecchi ma sempre attuali.