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Addio al Maestro Gianni Minà uomo che ha scritto la storia del giornalismo e della televisione italiana.

Il garbo e semplicità con cui poneva le domande, due elementi che lo contraddistinguevano, riuscivano a far immergere nella storia raccontata chi lo ascoltava.

Il suo è stato il mestiere del “raccontare”. Un Maestro che ha innovato la televisione e che troppo presto lo ha messo in un angolo.

Storie strane di uomini e di grandi talenti. La sua agendina il suo grande tesoro.

Ha intervistato i grandi del mondo da Fidel Castro a Maradona, cittadino napoletano doc innamorato della sua città e dei suoi simboli come Troisi e Pino Daniele.

Lo scudetto del Napoli lo ha raccontato come solo lui sapeva fare. Il suo amore per il Sudamerica e l’occhio sempre attento ai dimenticati, agli eroi distanti dal mondo globalizzato.

La telefonata di Robert Redford per “ I diari di una motocicletta”, la sua amicizia profonda con Diego Armando Maradona, Robert De Niro e i Beatles, solo per citarne alcuni.

Gianni Minà il fuoriclasse del giornalismo e della televisione.

Lascia un patrimonio immenso a chi fa questo mestiere che si può fare soltanto andando nei luoghi dove accadono le cose, ascoltando ed empatizzando con il mondo alla ricerca della verità.

Ricordiamo il suo concetto di felicità “C’è un abuso della parola felicità. Ma se uno si sofferma troppo sulla propria, perde di vista gli altri. La nostra identità si esprime attraverso di loro, in un rapporto virtuoso. Invece da troppi decenni ci hanno voluto inculcare la balla che la felicità si raggiunge consumando tutto”.

Un uomo semplice, garbato, geniale. Grazie Maestro