L’infortunio muscolare di Alex Meret ha permesso al Napoli di restituire al calcio italiano un giocatore completamente ritrovato: Pierluigi Gollini. Tuttavia, al di là della bella parata su Lazovic, contro il Verona, l’estremo difensore si sta distinguendo più in generale per la costanza dimostrata sul piano del rendimento complessivo.
Tra i pali, in uscita e anche coi piedi, le ultime prestazioni di Gollorius in Supercoppa e campionato sono state caratterizzate da una crescita evidente. Che sembra non aver lasciato del tutto indifferente la società, convinta a trasformare il prestito in acquisto definitivo, esercitando il diritto di riscatto dall’Atalanta, per una cifra vicina ai 5 milioni di euro.
Ideale per Mazzarri
La sensazione che Mazzarri voglia avere a disposizione una risorsa in grado di controllare porzioni di campo sempre più ampie non appare così campata in aria. Del resto, difendendo in modo compatto, con un baricentro medio/basso, è ovvio che gli avversari si spingano nella trequarti partenopea. Lasciando al contempo ampi spazi alle loro spalle, da esplorare poi col lancio lungo e preciso del portiere.
Insomma, ampliando la gamma dei propri compiti, Gollini finisce inevitabilmente per influenzare pure la manovra, spingendo il raggio d’azione del Napoli direttamente verso il centravanti. Tanto che viene da chiedersi se già adesso un attaccante come Simeone va a nozze con questo tipo di soluzione, facendo a sportellate, tenendo su la squadra. Spendendosi in un lavoro oscuro spalle alla porta, figuriamoci nel prossimo futuro cosa potrà mai accadere, col ritorno di Osimhen. Che si mangia letteralmente il campo quando bisogna aggredire la profondità.
In questo scenario tattico il numero 95 in maglia azzurra veramente sarebbe capace di estremizzare la giocata, assumendo le sembianze del “portiere volante”, tipico del calcio da oratorio. La cui evoluzione, teorizzata dai principali interpreti del gioco contemporaneo, è sfociata nella figura del keeper-sweeper, ossia “portiere-libero”.
Gollini keeper-sweeper
Effettivamente, in Gollini si associano le abilità che caratterizzano il ruolo nella sua modernità.
E’ bravo nelle letture, specialmente quando deve uscire a protezione dell’ampio spazio aereo rappresentato dall’area piccola. Inoltre ha ottime qualità nei fondamentali, che gli permettono di offrire ai compagni una soluzione aggiunta per mantenere superiorità numerica e posizionale nella risalita della palla dal basso.
Sostanzialmente, in fase di costruzione, grazie a doti di palleggio e piedi educatissimi, si converte all’occorrenza in un vero giocatore di movimento. Riciclando il pallone con grande precisione; determinando quindi in entrambe le variabili del possesso napoletano. Ovvero, sia nel palleggio sul breve, che verticalizzando immediatamente.
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