Animata non poco la conferenza stampa del post gara. Mazzarri deve parare i colpi di una critica mai così agguerrita, nel metterlo davanti alle sue responsabilità. Dal canto suo, l’allenatore del Napoli, come da innata indole calcistica, si difende strenuamente.
“I giocatori fanno quello che possono, tutti lo facciamo. Ci gira male, mi dispiace per questo pubblico che meriterebbe vittorie continuamente. Dispiace non renderli felici, bisogna prenderne atto, stare zitti e pedalare. Bisogna corregere gli errori e stare attenti, al primo sbadiglio prendiamo gol. Non è facile dare spiegazioni”.
Il tecnico toscano prova a dare qualche spiegazione tecnico-tattica.
“Se vedete le pieghe della partita, nel primo tempo tempo abbiamo creato poche occasioni ma in quelle abbiamo trovato il portiere che fa una paratona. Giocare contro squadre sempre davanti all’area di rigore, con 70-80% di possesso palla. È un periodo un po’ così. Quando il Napoli si sbilancia un po’ in contropiede prendiamo il gol. Meglio stare zitti e non parlare. Sento la fiducia dei giocatori, a cinque minuti dalla fine hanno fatto un arrembaggio che se non gli piaceva l’allenatore, forse si risparmiavano...”.
Poi preferisce spostare l’attenzione sulla gara di Champions contro il Barcellona.
“La Champions è tra tre giorni e speriamo di dare una gioia ai nostri tifosi. Non si riesce ad andare in vantaggio, quindi la squadra è sempre contratta e ansiosa: questa è la storia delle nostre ultime gare. Il Barcellona non verrà qui a fare barricate, avremo altro tipo di problemi. E’ una squadra fortissima di livello mondiale, che non farà barricate...”.
Chiusura dedicata alla situazione di Osimhen.
“Era ai minimi termini, con contratture e tutto. Dopo la Coppa d’Africa non era il caso di farlo giocare, magari per una ventina di minuti e rischiare di riperderlo per mesi. Domani si allena, speriamo di averlo pronto per il Barcellona. Dato che è mancato per tante partite e che io ce l’ho avuto pochissimo, speriamo per queste ultime 14 partite di averlo a disposizione. Si capisce anche da questo che annata è difficile”.
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