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Archiviata da tempo una stagione scandita da tanti errori, che hanno finito per condizionare il rendimento del gruppo, in casa Napoli si pensa a programmare il prossimo futuro. Epilogo naturale di un’annata fallimentare, sicuramente la peggiore della gestione De Laurentiis.

All’ordine del giorno, ovviamente, il nome dell’allenatore. Tutto ormai lascia intendere che il presidente voglia capire la fattibilità dell’operazione Antonio Conte per aprire un nuovo ciclo. Colmare il gap con le “strisciate”, nonché con gli ambiziosi club della middle class, che quest’anno disgraziatissimo è apparso molto ampio sotto tutti i punti di vista.

I soliti bene informati, suscitando all’ombra del Vesuvio incredulità in taluni e scetticismo in altri, lo danno in pole position per la panchina azzurra. E vociferano addirittura di un vertice decisivo andato già in scena. Alimentando la speranza nella maggior parte dei tifosi, che considerano l’ex Juve, Inter e Chelsea l’unica garanzia di successo in tempi brevi.

Italiano s’è tirato fuori

Ovviamente, meglio usare il condizionale: giusta precauzione fino a quando non dovesse esserci l’ufficialità. Nel frattempo, dal novero dei potenziali candidati sembra uscire il rampante Vincenzo Italiano. Un altro affascinante profilo, che però si avvicina al Torino.    

L’allenatore della Fiorentina ha il contratto in scadenza, con una clausola che prevede il rinnovo automatico per un solo anno qualora la Viola raggiungesse l’Europa League. Allo stato attuale, dunque, l’opzione unilaterale a beneficio del club si attiverebbe vincendo la Conference, oppure con una (improbabile…) rimonta travolgente in campionato.

In ogni caso, pur vincendo la finale di Atene, regalando ai toscani un trofeo che manca dalla bacheca da ben ventitré anni, resterebbe l’incertezza di cominciare eventualmente la prossima stagione sapendo di essere nuovamente in scadenza. Insomma, meglio separarsi. Dando vita a un piccolo valzer di panchine: con Palladino favorito su Aquilani.

Buongiorno dominante

Quel che è certo, alla squadra partenopea serve come l’acqua per un assetato nel deserto un difensore centrale dominante. Il rendimento a tratti imbarazzante di Natan suggerisce di investire su un profilo sì giovane, ma comunque in grado di occupare con efficacia lo slot da titolare.

Del resto, era il progetto sfumato un anno fa, quando la proprietà decise di sostituire Kim con la scommessa brasiliana, pensando di affiancarlo a Rrahmani. Aprendo così una voragine là dietro che non è mai stata colmata. In prima fila c’è sempre Alessandro Buongiorno. Ma il Torino rimane una bottega carissima dove spendere. Fuori discussione il gradimento nei confronti del 24enne granata, servirà decisamente uno sforzo economico per convincere Cairo. Che valuta il suo capitano almeno 40 milioni di euro.   

Nondimeno, sarà possibile pensare ai rinforzi solo dopo aver dato un’accelerata alla scelta del tecnico. Chiamato a dettare le linee guida del mercato.

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