Una Mercoledì inaspettata…
In “Mercoledì” colpisce ancora l’aurea noir di Tim Burton, che firma la regia di 4 degli 8 episodi di Wednesday che sono sbarcati su Netflix il 23 novembre.
La serie, in meno di un mese, si è arrogata il primato di titolo più visto sulla piattaforma dalla sua uscita, predominio strappato a Stranger Things.
Mercoledì è una liceale che frequenta una scuola sui generis, la Nevermore Academy.
Insieme a lei a scuola ci sono dei compagni molto particolari, come sirene, vampiri e lupi mannari, ma non solo.
Tra di loro loro vi è un’aurea inquietante, ed è proprio questo sottofondo che l’accompagna nelle sue avventure liceali.
Mentre la protagonista cerca di orientarsi in questo nuovo ambiente, ad accompagnarla c’è una figura misteriosa che miete vittime tra gli studenti.
Infatti le ultime 4 puntate si concentrano sulla scoperta di questo mistero dark, piuttosto che soffermarsi di più sul lato psicologico della protagonista, come nei primi 4 episodi della serie.
Come nasce la serie Mercoledì?
La Famiglia Addams che tutti conosciamo, quella che ci ha accompagnato sullo schermo delle nostre televisioni da piccoli, è caratterizzata dai colori bianco e nero degli anni ’90.

Pochi sanno però che la sua nascita è su carta, anche se sempre in bianco e nero.
A crearli è stato Charles Addams, il cartoonista infatti, con le sue illustrazioni è stato il primo a narrare le storie di questa strana famiglia sul New Yorker, nel 1938.
A cosa si deve il successo della serie tv Netflix ?
La cosa che colpisce subito di Mercoledi Addams è la consapevolezza della sua diversità.
Anzi è proprio l’impostazione della storia a partire da un presupposto di specialità, sia nel contesto che nei personaggi. La storia di questa ragazza è una storia che pende tra fragilità e forza.
Questo in un età, quella adolescenziale, in cui ad accompagnarti in questo pendolo di accettazione di sé, si passa anche per gli altri.
La serie è caratterizzata dal cinismo ironico tipico del personaggio, che rappresenta anche il contrario di tanti stereotipi comportamentali, rendendoci simpatiche cose che difficilmente accetteremmo nella realtà.
Netflix, in conclusione, riesce a prendere un contenuto degli anni ’90, rendendolo più glamour facendo appassionare anche i più piccoli all’anormalità…
Questa volta, senza usare il bianco e il nero.
