Italbasket in campo per i quarti di finale alle 17.15 contro la Francia di Fournier e di quel Rudy Gobert che si è reso antipatico a Tokyo.
Un’altra Francia-Italia animerà la tarda estate di Berlino, stavolta si tratta di palla a spicchi.
Alle 17.15 l’Italbasket, reduce dall’impresa contro la Serbia di Jokic, affronterà i transalpini che avevano posto fine all’avventura olimpica in quel di Tokyo.
E sarà ancora sfida a Rudy Gobert, giocatore che non fa della simpatia il proprio marchio di fabbrica e che, a partita data per finita da entrambe le squadre, si era prodotto in una schiacciata con giro a 360º, approfittando che nessuno difendesse.
Il gesto è rimasto impresso nella mente dei ragazzi di coach Pozzecco, nel caso servissero altre motivazioni per provare a ripetere la straordinaria prestazione offerta contro la Serbia negli ottavi.
Ma non è solo l’Italia a nutrire poco apprezzamento nei confronti del pivot appena firmato dai Minnesota Timberwolves: leggende NBA come Shaquille O’Neal o Tracy McGrady ne hanno criticato la scarsità di soluzioni offensive e l’assenza assoluta di un fondamentale come il gioco in post.
Certo, Gobert ha al suo attivo tre titoli di Defensive Player of the Year, ma offensivamente resta un giocatore che punta tutto sul proprio atletismo e sui centimetri che Madre Natura gli ha concesso in statura. Verticale, vero, fisicamente dominante, altrettanto, ma allo stesso tempo inaffidabile quando ci si allontana dal pitturato.
In questo Eurobasket, il pivot ha all’attivo 14 punti e 10,3 rimbalzi di media, quarto assoluto in quest’ultima statistica.
Per media punti segnati, inoltre, è il secondo terminale per coach Collet, dietro Evan Fournier che, tuttavia, ha un rendimento più altalenante del compagno.
Sarà però una sfida dai temi tattici profondamente diversi, quella ai transalpini, rispetto a quella vinta contro Jokic e compagni: se gli uomini di Pesic gravitavano intorno alle lune del due volte MVP della regular season di NBA, quelli di Collet non hanno un accentratore di gioco così evidente.
Dal punto di vista del gioco offensivo, la Francia risente dell’assenza di Nando De Colo, vero cervello della squadra ed emanazione del proprio CT sul parquet.
Pesante anche l’assenza di Nicolas Batum, anima dei Bleus che hanno sfiorato l’oro olimpico a Tokyo.
Diversamente, poi, dalla Serbia, è in difesa che i transalpini offrono migliori risultati, aiutati dalla diffusa fisicità tra interni ed esterni.
Il pacchetto lunghi conta, oltre a Gobert, sulla miglior ala forte della scorsa Eurolega, Guerschon Yabusele, giocatore fisicamente straripante, ma anche dalle spiccate doti balistiche.
Saranno questi, quindi, i temi da affrontare.
L’Italbasket paga ancora la mancanza di un centro vero, alto e grosso, e dovrà affidarsi ad un altro capolavoro di Melli.
Sugli esterni, poi, sarà fondamentale limitare nel ritmo Fournier, giocatore di striscia, se ce n’è uno.
Sul versante offensivo sarà importante provare a portare i lunghi, grossi ma monodimensionali, francesi fuori dal pitturato.
In questo senso, tanto Melli come Polonara hanno le caratteristiche giuste per un pick ‘n pop efficace che apra spazi per i tagli degli esterni.
Possibilità d’incidere anche per Fontecchio, sul quale gli esterni francesi possono andare in difficoltà anche fisica.
Importante anche il fattore costanza di rendimento. Nelle partite giocate finora, Gobert e compagni hanno accusato sbalzi che hanno portato a faticare anche con l’Ungheria.
Poche ore e sarà palla a due, per una rivincita, per una semifinale che manca dal 2003.
Per sentirsi grandi, ancora per un po’.
Servirà, Pozzecco dixit, un altro miracolo sportivo.
Ma quanto costa sognare?
Dicono sia gratis.
E allora sognate, Azzurri.
