Continua a sorridere e veicolare entusiasmo diffuso tra i suoi tifosi il Napoli che vince anche la seconda amichevole estiva, battendo nettamente il Mantova, neopromosso in Serie B, con un avvio veramente straripante. Tre gol in 17’, firmati da Lindstrom, Spinazzola (il secondo in due mezze partite) e Cheddira.
In effetti, la prima parte del ritiro a Dimaro non ha fatto altro che aumentare la cieca fiducia della gente nelle capacità taumaturgiche di Antonio Conte. Considerato (non a torto…) l’uomo della provvidenza. Arrivato all’ombra del Vesuvio nel momento giusto. Regna sovrana la consapevolezza che solo la scarica di adrenalina garantita dalla gestione dell’allenatore salentino potrà risollevare il destino degli azzurri. Che dopo un anno fallimentare aveva pericolosamente inclinato il piano della narrazione verso un indecoroso decimo posto.
Ad alimentare questo euforico stato d’animo contribuisce l’atteggiamento del gruppo, che segue il suo condottiero con fideistica obbedienza, alla stregua del più disciplinato dei soldatini. E poco importa se le nuove regole imposte dal tecnico abbiano limitato l’accesso agli allenamenti. La restrizione viene accettata di buon grado, quasi in religioso silenzio, nella speranza che poi la squadra torni immediatamente competitiva in ottica alta classifica. Magari per incutere nuovamente timore reverenziale nella concorrenza, come nell’anno dello scudetto, è ancora presto.
Piacevolmente reattivi
Tuttavia, se ci fermiamo un attimo a ragionare, sembra davvero che Conte abbia già preso in mano le redini del comando, ribaltando radicalmente un ambiente che fino a qualche settimana fa era smarrito e depresso. Come ci sia riuscito è presto detto. Il lavoro certosino e maniacale sul campo, per l’Uomo del Salento, rimane l’unico strumento in grado di valorizzare qualsiasi tipo di calciatore: dal Top Player (o presunto tale…) al comprimario, passando per i giovani aggregati, che a breve torneranno in Primavera o andranno in prestito altrove.
E’ chiaro che i risultati del Napoli dipenderanno da come la direzione sportiva integrerà l’organico attuale attraverso il calciomercato. Nondimeno, le premesse viste ieri continuano ad essere tutte giuste. Evidenti le prove tecniche di 3-4-2-1, che si converte celermente nel 3-2-4-1 a tratti piacevolissimo della fase offensiva. Inesorabilmente dominanti nel gioco gli azzurri, specialmente i primi venti minuti. Convincente l’idea di schierare al fianco di Anguissa, tipico centrocampista di lotta e governo, un equilibratore della manovra come il giovane e promettentissimo Iaccarino. Il ruolo di pivote gli calza a pennello. E lui si cala con personalità nella parte, modulando ritmo e tracce di passaggio.
Qualche affanno sulla destra
Altresì seducente l’intensità espressa dai laterali a tutta fascia. Mazzocchi e soprattutto Spinazzola occupano i corridoi offensivi e aggrediscono la profondità fino a quando le gambe non restituiscono alla testa un messaggio di pesantezza, frutto degli spossanti carichi di lavoro sopportati finora. Situazione normalissima in questo momento della stagione. Non a caso, la qualità offensiva s’è vista più con Ngonge che con Politano, apparso decisamente imballato rispetto al test-match contro l’Anaune. Anche nei ripiegamenti sottopalla. Tant’è vero che il Mantova ha centrato clamorosamente un palo, sorprendendo il Napoli a destra. Con Fiori che ha saltato con facilità proprio Politano, e poi un Marin difensivamente poco lucido. Prima di stimolare la battuta a colpo sicuro di Mancuso da pochi passi, respinta dal legno.
Insomma, da questa seconda amichevole esce netta la sensazione che Conte abbia imboccato la strada giusta per far ripartire il Napoli. In attesa di impegni più probanti, è piacevole immaginare che ci siano un mucchio di motivi per guardare al prossimo futuro con rinnovata fiducia.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
SEGUI I SOCIAL E RESTA AGGIORNATO SULLE NEWS: