Pier Luigi Bersani, ex presidente dell’Emilia Romagna, è intervenuto a Otto e mezzo di Lilli Gruber soffermandosi sulla vicenda del collega Giovanni Toti, agli arresti domiciliari per il reato di corruzione. “Sono stato presidente della Regione Emilia Romagna quando c’era Tangentopoli. Ero arrivato al punto che, quando un imprenditore veniva nel mio ufficio e non si alzava, mi ero inventato la formula “Siamo già a posto così”. Non scherziamo su queste pratiche. Io fossi in Toti mi dimetterei. Per fortuna ci sono tantissimi amministratori onesti, anche se hanno ricevuto qualche avviso di garanzia. Io ho sempre applicato una ricetta nei miei rapporti coi poteri economici; amico di tutti e parente di nessuno”.
Bersani poi prosegue: “Personalmente mi sono sempre piaciute quelle due splendide parole contenute nell’art.54 della Costituzione: disciplina e onore nello svolgimento delle funzioni pubbliche”. È chiaro che quando amministratori e imprenditori se la cantano e se la suonano, magari anche mercanteggiando sulle decisioni pubbliche, questo per me viene ancora prima dei reati della magistratura. È la distruzione dello spirito pubblico, di quella fiducia che è assolutamente necessaria per mandare avanti un paese. Questo è un problema di cui dovremmo discutere ancor prima di discutere sulla magistratura, che fa il suo mestiere, ma sono la politica e gli affari che devono fare il loro”.
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