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Uno smartwatch ha salvato la vita una donna a Napoli perseguitata dall’ex marito violento che aveva promesso di ammazzarla e di seppellire il suo corpo in un terreno. La fine di un incubo per la donna napoletana e un femminicidio naufragato. La donna, minacciata di morte dall’uomo che voleva sfregiarla anche con l’acido, è riuscita a chiedere aiuto ai Carabinieri premendo un tasto del suo smartwatch. Il dispositivo che portava al polso, è il primo dei 45 smartwatch che saranno dati ad altre vittime. L’orologio è collegato direttamente con la centrale operativa del comando provinciale dei Carabinieri.

Come funziona? Quando arriva il messaggio di SOS la vittima viene geolocalizzata e arrivano i soccorsi. Così grazie a questo orologio la donna ha smesso di soffrire e avere paura dell’ex marito sentendosi finalmente protetta. Un segnale incoraggiante visti i numeri altissimi dei femminicidi in Italia. Parte così il progetto Mobile Angel con i Carabinieri di Napoli, Sezione fasce deboli coordinata dal procuratore aggiunto Raffaello Falcone, la Fondazione Vodafone Italia e la Soroptimist International Club Napoli: uno smartwatch salvavita come quello assegnato alla donna napoletana, la prima nel Meridione, che ha messo la parola fine a un incubo.