La crisi irreversibile del nazionalismo che dura oramai da tempo, è da ricercare nell’incolmabile distanza in continuo aumento, tra le diverse ideologie dei popoli appartenenti alle varie Regioni. All’interno stesso di una Regione esiste rivalità e mancanza di condivisione sociale tra una provincia ed un’altra, pertanto come è possibile rinverdire quello spirito nazionalista che un giorno che fu, rappresento’ l’orgoglio di un popolo colpito dalle guerre degli invasori?
Come troppo spesso succede, ci si sente uniti e reciprocamente abbisognevoli di condividere gli stessi problemi, solo quando veniamo colpiti da una calamità nazionale, e le guerre, i terremoti e non ultimo il coronavirus, ne sono I testimoni tangibili. Durante quei momenti, il popolo si sentiva unito ed inneggiava cori patriottici e di amore nazionale.”Passato il santo, passato la festa” si dice da più parti, il fuoriuscire da eventi di calamalita’ nazionale, anziché rinforzare lo spirito nazionalista, di fatto lo ha indebolito.Da nord a sud, si continuano a registrare odi raziali che si accentuano,in.modo particolare, sui vari stadi calcistici durante le competizioni sportive.
Dire che va tutto bene e continuare soltanto a festeggiare o a commemorare gli eventi del passato, rappresenta un modo ipocrita di non voler prendere coscienza di questo declino. Bisognerebbe lavorare molto su questo prendendo coscienza del problema e facendo di tutto, dal primo all’ultimo, per essere portatori di pace e non di disuguaglianze sociali.Purtroppo però fino a quando gli interessi personali di ambizione e di successo ad ogni costo, prevarranno su quelli della colllettivita’, questa crisi irreversibile del nazionalismo non tenderà mai ad arrestarsi.Viviamo giorno dopo giorno confrontandoci e e cercando sempre di aiutare il prossimo, solo così la speranza non tramontera’ mai.
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