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“Le persone con disabilità non sono ospiti nella società ma parte integrante della stessa” (Partito Socialista) e “SOS Politiche Sociali” (lista civica La città cambia); così titolano due manifesti comparsi in città a Somma Vesuviana nella giornata di domenica 17 marzo a cui è seguita una protesta con pubblica manifestazione.

A scatenare l’indignazione della comunità sommese è stata la chiusura senza preavviso di un centro diurno per persone con disabilità, sito in piazza Vittorio Emanuele III.
Il centro è la sede di una cooperativa sociale “Nati due Volte” che si occupa della difesa e della salvaguardia di persone con disabilità e che svolge quotidianamente attività finalizzate a promuovere e sensibilizzare la cittadinanza sul tema dell’inclusione sociale.

Ad inasprire il momento già critico si aggiungono le recenti dimissioni del dirigente comunale alle politiche sociali che lascia sguarnito uno dei settori nevralgici della cittadina vesuviana.

La mobilitazione è stata sollecitata dai genitori dei ragazzi che usufruivano dei servizi del centro (ormai chiuso da più di un mese) e sostenuta da tantissimi cittadini appartenenti al mondo della politica, del civismo e dell’associazionismo “è la testimonianza di Elisa, madre di una ragazza diversamente abile.

Alla manifestazione tenutasi antistante la casa comunale ha fatto molto rumore il silenzio del sindaco Salvatore Di Sarno e dell’amministrazione che non si è presentata all’appuntamento, facendo registrare il disappunto generale.

Molti infatti auspicavano che l’occasione potesse essere utile per chiarire quello che si spera sia stato un equivoco, fugando ogni dubbio sulle motivazioni che hanno comportato la chiusura della struttura, sulle tempistiche della riapertura e sull’apporto non solo morale ma soprattutto sostanziale che il comune intenderà dare in termini di disponibilità e vicinanza, per la risoluzione di un problema che affligge cittadini già in forte difficoltà” così tuona Maria Pangiroli, una delle promoter della manifestazione, attivista politico e segretario locale del Partito Socialista, che si è resa disponibile a fare da garante e tramite, affiancando i genitori dei ragazzi in questa battaglia e facendo pervenire la loro voce nelle distratte stanze della politica sommese.

Gli organizzatori precisano inoltre che la manifestazione non ha visto né bandiere né sigle, fuori dal dibattito ogni inutile personalismo, la vocazione è stata politica ma non partitica, un momento di tutti e per tutti quando ad essere trattati sono argomenti così delicati.

Altre dichiarazioni inoltre, rilasciate e confermate da numerosi testimoni, lasciano intuire che la manifestazione probabilmente non era gradita a tutti.
Sembrerebbe infatti che l’avvocato della cooperativa si sia recato personalmente a casa degli utenti del centro per scoraggiare la partecipazione alla manifestazione e contestualmente fino a poco prima dell’inizio dell’evento, nonostante la richiesta con ampio preavviso, agli organizzatori non fosse pervenuto il permesso di occupazione di suolo pubblico per l’allestimento del gazebo.

Una vicenda criptica e controversa su cui tanta di far chiarezza l’assessore alle politiche sociali Anna Cuomo con un comunicato rilasciato in tarda mattinata ad un giornale locale. L’assessore spiega che l’immobile, sede della cooperativa, è di proprietà della curia di Nola e che la chiusura per motivi di sicurezza sia da imputare alla mancanza del necessario certificato di agibilità; aggiunge inoltre che il precedente coordinatore del centro aveva proposto ad una delegazione di genitori dei ragazzi con i quali si era incontrato, di raggiungere un altro centro sito nel Comune di San Vitaliano, con un pulmino messo gratuitamente a disposizione dal Comune di Somma Vesuviana, fin quando non si sarebbe riaperta la sede locale.
Dichiarazioni che non trovano alcun riscontro e repentinamente smentite dai diretti interessati che precisano non essere corrispondenti al vero.
Sta di fatto che il centro, nonostante le importanti criticità inerenti all’agibilità (repentinamente risolte) e il diffuso scetticismo della collettività, dovrebbe riaprire questa settimana.