Nel 2022 i diritti umani non vanno dati per scontati
Si avvia verso la fine un anno difficile. Terribile. Il più difficile che la storia d’Europa ricordi dal dopo guerra. Un crollo verticale dei diritti civili. Violenza oltre ogni moderna considerazione. Mai prima d’ora la democrazia era stata tanto a rischio. Il diritto civile moderno, mai prima di oggi, era stato considerato tanto fragile.
Fragile a diverse latitudini. Non fa eccezione nessun luogo di questo nuovo mondo. Russia, Afghanistan, Iran, Qatar e Cina. Argomenti e temi differenti che però si riconducono, tragicamente, alla riduzione dei diritti umani ed in particolar modo, attaccando le diversità ed il mondo donna. Uccisioni in Iran di giovani rivoluzionari che si oppongono ad un regime autoritario, bombe sugli ospedali di Kiev, cacciata delle donne dalle università, diritti minimi di libertà e democrazia violati.
Fame.
Fame e riduzione in schiavitù.
Per quanto sia triste e tragico, l’Europa sta rivivendo, la tragedia nazifascista del ventennio. Nessuno poteva immaginare un tanto orrendo ritorno al passato. Dal 1945 la grande Europa, viveva una lunga e docile pace. Pace tra i popoli, sebbene siano stati anni di ricostruzione.
Ricostruzione e costruzione. Economie, città e politiche che ogni Stato ha fatto poi confluire in quella Europa che oggi sostiene e garantisce il diritto di tanti.
Diritto di Pace su ogni cosa.
Una Pace che il 2022 ha visto prima barcollare poi crollare miseramente. Un film horror. Una guerra incomprensibile, ingiustificata. Fratelli contrapposti a fratelli. Un despota, un moderno tiranno russo. Guerra alla vicinissima Ucraina.
Inspiegabile.
“Operazione speciale”. È il “nome” con cui Vladimir Putin ha battezzato una guerra di conquista al nemico Ucraino. Denazificare la terra confinante . Il solo suono fa terrore.
L’Europa unita ha visto l’orrore dei bombardamenti. I morti in strada, i ponti crollati, scuole ed ospedali segnati come punti strategici. Carneficina. Violenza oltre ogni umana considerazione. Servirebbero una infinità di pagine per elencare lo squallore di questo anno di guerra.
La guerra mondiale a pezzi, l’aveva definita Papa Francesco. Aveva colto perfettamente nel segno.
Mancano poche ore alla fine di questo anno horribilis. Mancano poche ore e si moltiplicano le speranze.
La violenza non vince mai. La guerra è sempre sbagliata. I regimi presto cadono sotto la spinta della rivoluzione giovane.
Serve Determinazione. Non speranza, determinazione.
In questo stato di cose c’è un qualcosa che possiamo considerare “giusto”.
Ci siamo uniti.
America ed Europa unite. Il nuovo ed il vecchio continente uniti contro il nemico russo, afgano ed iraniano. Uniti contro i nemici dei diritti umani.
La lotta vera contrappone due visioni del mondo e del futuro.
Una parte vuole apertura e rispetto di ogni diversità, l’altra vuole zittire gli aliti di libertà.
Democrazia contrapposta a regimi tirannici.
Modernità contro la visione medioevale del mondo.
Mancano pochi giorni alla fine di questo anno orribile.
Ci piace poter immaginare che il 2023 si apra col volto coraggioso ed orgoglioso di Volodymyr Zelenskyy, uomo libero, uomo di pace.
