Il fondatore di Wikileaks è assente al secondo giorno d’udienza per motivi di salute, se l’estradizione venisse confermata rischierebbe 175 anni di carcere.
Julian Assange, all’anagrafe Julian Paul Hawkins nato nel 1971 a Townsville, in Australia, è confinato in una prigione britannica dal 2019, ma gli Stati Uniti chiedono da allora l’estrazione del giornalista blogger, informatico, programmatore e fra i fondatori di Wikileaks; è ricercato da Washington per aver divulgato file militari segreti nel 2010 e nel 2011.
Sostiene di aver pubblicato oltre dieci milioni di documenti, tra cui molti rapporti classificati o riservati relativi a guerre, spionaggio e corruzione.
Nel 2010 pubblica un video di un elicottero militare statunitense che mostra i civili uccisi nella capitale irachena, Baghdad.
Tutti questi documenti erano coperti da segreto, con fonti garantite che non sarebbero mai state rivelate. Da qui il nome Wikileaks. Tutti questi documenti hanno rivelato ciò che stava accadendo nell’esercito statunitense e come questo avesse ucciso centinaia di civili in incidenti non dichiarati durante la guerra in Afghanistan.
L’UDIENZA
La seconda e ultima udienza sull’appello della difesa per l’estradizione di Julian Assange dal Regno Unito agli Stati Uniti è iniziata questa mattina presso l’Alta Corte di Londra. Se l’appello non verrà accolto, saranno esaurite tutte le opzioni legali del sistema giudiziario britannico.
Secondo i testimoni presenti in aula, oggi non c’è traccia di Julian Assange in tribunale. Questo dopo che la moglie, Stella Assange, e gli avvocati della difesa hanno informato ieri i due giudici d’appello che il giornalista e attivista australiano non sta bene a causa delle conseguenze di 5 anni di dura detenzione nel carcere di massima sicurezza di Belmarsh.
Questa informazione è stata successivamente confermata da WikiLeaks sul profilo X dell’organizzazione, dove viene mostrata una foto di Assange come detenuto. Appare molto più vecchio della sua reale età di 52 anni, con capelli lunghi e barba bianca, ma con la sua caratteristica espressione di sfida. Viene ancora una volta definito “prigioniero politico”.
Stella Assange li ha informati che l’esito è incerto, in attesa dell’esito definitivo.