Assassinato il presidente di Haiti, Jovenel Moïse, aveva 53 anni. Da quanto si è appreso, il presidente sarebbe stato ucciso da un gruppo armato attorno all’una del mattino, nella notte tra martedì e mercoledì, mentre si trovava a casa sua. A darne l’annuncio il primo ministro ad interim di Haiti, Claude Joseph. La notizia è stata confermata anche da Associated Press, aggiungendo inoltre che la moglie, Martine Moïse, è ricoverata in ospedale. Il gruppo che ha commesso l’attacco non è stato identificato.
Moïse fu eletto per la prima volta presidente del paese caraibico alle elezioni del 2015, che furono annullate per brogli, e poi di nuovo un anno dopo, iniziando a governare il 7 febbraio del 2017. Era stato eletto col partito Tèt Kale, di centrodestra.
Negli ultimi anni tra le varie accuse che gli venivano attribuite aveva represso gli oppositori politici minacciando di voler restare in carica oltre il suo mandato. Nel 2019 le violente proteste e gli scontri provocarono la morte di alcune decine di persone. Moïse fu anche coinvolto in uno scandalo per corruzione, accusato insieme ad altri ministri e funzionari di aver gestito fondi in modo illecito fino a 2 miliardi di dollari.
Haiti, si trova sull’isola di Hispaniola, la stessa della Repubblica Dominicana, è il paese più povero delle Americhe e uno dei più poveri al mondo, e vive da anni in uno stato di costante emergenza umanitaria. Nel 2004 ci fu il violento uragano Jeanne e nel 2010 fu colpita da uno dei terremoti più distruttivi di sempre, in cui morirono 200mila persone. Nel 2016 l’uragano Matthew uccise 546 persone.
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