• Tempo di Lettura:3Minuti

Niamey – Niger. Il bilancio dei morti nella irrequieta regione è salito a 70 in seguito ad un attacco in Niger. Dei villaggi sono stati presi di mira recentemente e il ministro degli interni del paese ha confermato i numeri. Nei paragrafi cui sotto andiamo a capire la situazione nello stato africano.

Potrebbe interessarti anche questo – Vaccino in Arabia Saudita: il principe bin Salman il primo a farlo [VIDEO]

L’attacco in Niger: i dettagli

Il ministro degli interni del Niger Alkache Alhada ha confermato i numeri riguardanti un attacco avvenuto sabato scorso nei villaggi di Tchombangou e Zaroumdareye, ai confini del Mali. Circa 20 persone sono state assassinate nell’attacco simultaneamente; mentre nel vicino villagio di Tallarabi altre 50.

Si tratterebbe, a detta del ministro Alhada, di un attacco da parte di jihadisti, il movimento della guerra santa. La regione dell’Africa occidentale, molto vicina ai confini di Mali e Burkina Faso, sarebbe il covo di un gruppo di fondamentalisti armati che hanno stretti rapporti con al-Qaeda e lo Stato Islamico.

Si teme che queste soppressioni siano il frutto di una ritorsione contro l’uccisione di due combattenti del movimento. I giovani appartenenti ai due villaggi di Tchombangou e Zaroumdareye hanno provato a fare da scudo di auto difesa contro gli attacchi improvvisi, queste le parole del ministro.

I carnefici sarebbero arrivati a destinazione su di motociclette, provenienti dal vicino Mali. Al momento le autorità e le forze armate nigerine perseguono nella ricerca dei criminali.

Potrebbe interessarti anche questo – Report annuale RSF sui giornalisti uccisi: analisi e ricerche

Attacco durante le elezioni presidenziali

L’inaspettato attacco in Niger è arrivato in un momento delicato per il paese. Infatti in questi giorni si stanno contando i risultati delle elezioni presidenziali, che ad ora non vedono ancora nessun vincitore definitivo.

Il presidente del partito in carica Mohamed Bazoum e il candidato dell’opposizione Mahamane Ousmane andranno al ballottaggio nel prossimo febbraio. I risultati parziali mostrano un controllo della legislatura da parte del movimento attualmente in carica.

Potrebbe interessarti anche questo – La giustizia per Giulio Regeni, forse il più bel regalo del 2020

I militari francesi uccisi e la questione Sahel

In un incidente sempre dello scorso sabato, due militari francesi anti-terrorismo di stanza in Mali sono stati uccisi da una improvvisa bomba piazzata nel loro veicolo. Un terzo soldato è rimasto gravemente ferito nell’attacco in questione. Non si tratterebbe difatti, di un colpo isolato. Proprio nelle scorse settimane altri tre soldati francesi morirono in circostanze simili in Mali, nelle prossimità del confine con il Burkina Faso.

La Francia conta un corposo numero di militari presenti nell’Africa occidentale, si parla di cifre superiori ai 5000 soldati, impegnati nel mitigare gli attacchi degli insorgenti nell’agitata regione di Sahel. La regione in questione è inoltre la casa di Minusma, una forza di pace armata delle Nazioni Unite che conta più di 13000 truppe.

La regione centrale del Sahel, un’area che va da semi-arida a desertica, che si estende per un vasto territorio che passa per Niger, Ciad, Mali, Mauritania e Burkina Faso, è sempre più scossa dalla presenza di contingenti armati. L’ONU afferma, in un recente rapporto, che solo nello scorso anno sono state più di 4000 le vittime degli scontri armati in Burkina Faso, Mali e Niger.

Chiedendo aiuto, l’ONU dichiara che al momento sono 1 milione e 600 mila le persone sfollate a causa della minaccia armata. I paesi diventano altresì anche rotte di passaggio per i migranti in Europa.

(DPA International; EFE)

Potrebbe interessarti anche questo – 7 gennaio: tornano le fasce ma le aperture sono a rischio

Segui PerSempreCalcio.it